Olio al CBD: tutto quello che devi sapere
Come agisce il CBD? Ecco i suoi benefici
Cresce costantemente il numero di persone che vogliono beneficiare delle rinomate proprietà dell’olio al CBD. Di cosa si tratta esattamente?
Il cannabidiolo (CBD), la sostanza contenuta nell’olio, è un derivato dalla pianta di cannabis. Tra i suoi tanti effetti riconosciuti vi è quello di essere un potente antinfiammatorio e antidolorifico naturale. Non solo: come spiegheremo più avanti, l’olio al CBD è ottimo anche e soprattutto per combattere l’ansia, le tensioni e lo stress di tutti i giorni.
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Come agisce il CBD?
Il CBD, i cui possibili risvolti terapeutici sono guardati con grande interesse da diverso tempo, è uno dei tanti composti cannabinoidi presenti nella pianta di cannabis. Viene estratto in modo naturale e legale da piante che contengono meno del 0,3% di THC.
Come il CBD, anche il THC (delta-9 tetraidrocannabinolo) è un composto derivato dalla cannabis; i suoi effetti sono però molto diversi da quelli del CBD.
Tutti i cannabinoidi agiscono sull’organismo umano interagendo con i recettori che fanno parte del sistema endocannabinoide. Noi produciamo due tipi di recettori: i recettori CB1 e i recettori CB2. I primi, presenti in tutto il corpo, e in particolare nel cervello, regolano il movimento, l’emozione, l’umore, il pensiero e altre funzioni. I recettori CB2, invece, sono più comuni nel sistema immunitario e riguardano l’infiammazione e il dolore.
Il THC si attacca ai recettori CB1, mentre il CBD stimola i recettori in modo che l’organismo produca i propri cannabinoidi, noti come endocannabinoidi.
Il THC ha immediati effetti psicofisici in chi lo assume. Può portare a narcolessia, stati confusionali e a quello stato di alterazione euforica tipico di chi ha fatto uso di marijuana.
Il CBD, al contrario, non produce alcun effetto psicoattivo. Non influenza il comportamento, lo stato d’animo, nè la percezione. Diversi studi mostrano anzi come apporti notevoli benefici a chi soffre di patologie anche gravi.
Benefici del CBD
La lista delle malattie contro le quali l’olio al CBD può portare sollievo ed essere di supporto alle terapie mediche è davvero lunga e variegata. Si va dal rallentamento di alcune forme di tumore alla capacità di combattere artriti e dolori cronici, fino al contrasto di forme di ansia, panico e stress.
Nello specifico, le ultime ricerche sulle proprietà del CBD dimostrano il suo essere un prezioso alleato contro dolori articolari, disordini del sonno, emicrania, depressione, sclerosi multipla, disturbi convulsivi, disturbo da stress post traumatico, allergie, asma e patologie neurodegenerative.
In virtù delle sue proprietà antinfiammatorie, diversi pazienti hanno dichiarato di preferirlo come alternativa naturale ai farmaci tradizionali nel trattamento di dolore cronico e rigidità. Uno studio del 2019 ha dimostrato come il CBD agisca da antinfiammatorio anche sulla pelle e sulle cicatrici, se applicato sottoforma di crema o unguento. Per lo stesso motivo, si dimostra un ottimo alleato contro le infiammazioni da psoriasi e nel trattamento dell’acne.
Sembra che ulteriori effetti positivi del CBD risiedano nella sua capacità di contrastare alcune dipendenze: uno studio del 2013 ha rilevato che i fumatori che usavano inalatori contenenti CBD fumavano meno sigarette del solito e smettevano di soffrire l’astitnenza da nicotina. È provato anche che alcuni cannabinoidi, tra i quali il CBD, sono di supporto contro la dipendenza da oppioidi.
La ricerca inoltre, sostiene l’uso del CBD nella gestione dei sintomi di astinenza.
L’olio al CBD nei casi di epilessia
Dopo anni di ricerche sulla sicurezza e l’efficacia dell’olio di CBD nel trattamento dell’epilessia, nel 2018 è stato approvato l’uso di una forma purificata di CBD nelle persone dai 3 anni di vita in su, in caso di disturbi rari come la sindrome di Lennox Gastaut e la sindrome di Dravet. Entrambe le patologie comportano stati convulsivi difficili da controllare con altri farmaci.
I ricercatori sono all’opera per spiegare come il CBD possa prevenire le convulsioni senza gli effetti sedativi dei prodotti tradizionali usati fino a questo momento.
L’olio al CBD e il morbo di Alzheimer
Numerosi studi hanno esaminato l’effetto del CBD sulla malattia di Alzheimer.
Ad esempio, è emerso che potrebbe aiutare le persone a conservare la lucidità e la capacità di riconoscere i volti familiari.
Secondo un altro studio, il cannabidiolo potrebbe rallentare l’insorgenza e il progresso della malattia.
L’olio al CBD contro lo sviluppo di tumori
Gli studiosi hanno rilevato che, in alcuni tipi di cancro, il cannabidiolo è in grado di bloccare l’aumento di cellule tumorali e favorirne la distruzione.
Inoltre, dato che il CBD contiene bassi livelli di tossicità, si sta cercando di capire come inserirlo in modo regolare ed efficace nei trattamenti sui pazienti malati di tumore.
Oltretutto, il CBD sembra migliorare la risposta del sistema immunitario a questo tipo di cure: favorisce, infatti, l’azione della chemioterapia e ne riduce gli effetti collaterali anche gravi.
Olio al CBD, un alleato contro l’ansia
A differenza del THC, che può comportare l’insorgenza di stati ansiosi e paranoici, il CBD viene assunto per contrastare l’ansia e lo stress nella vita di tutti i giorni.
Un consumo che viene supportato da un numero sempre crescente di riscontri positivi. Gli studi, infatti, evidenziano la capacità del cannabidiolo di agire contro l’ansia generalizzata, gli attacchi di panico, l’ansia sociale, il disturbo ossessivo compulsivo e la sindrome da disturbo post traumatico.
L’olio al CBD e il diabete di tipo 1
Il diabete di tipo 1 si verifica quando il sistema immunitario attacca le cellule del pancreas, dando il via all’infiammazione. Grazie alle sue caratteristiche antinfiammatorie, il CBD sembra alleviare i disturbi legati a questa condizione e a ritardare l’insorgenza della malattia.
In uno studio sui ratti, il CBD ha dimostrato di avere anche effetti neuroprotettivi, preservando la loro memoria e riducendo l’infiammazione nervosa.
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