Coronavirus: aperture, chiusure e servizi di asporto e domicilio, la situazione
Anche Confcommercio Toscana chiede take away per i ristoranti
Riaperte dunque in Italia, librerie, cartolerie e negozi di vestiti per neonati e bambini.
Le riaperture sono possibili da martedì 14 aprile in seguito al decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri.
Per le altre attività economiche, rimane la serrata fino al 3 maggio.
In questo link (si veda qui) l’articolo che evidenzia tutte le attività consentite nelle Marche, e le precauzioni che le stesse sono chiamate a prendere come ricorda la Regione.
Qui invece le decisioni del Decreto 11 marzo 2020 Coronavirus (Pdf-320 kb) precedente, ancora valido fino al 3 maggio fatte salve le modifiche espresse dal successivo decreto del 10 aprile 2020, sopra citato: il testo regola ancora al momento alcune attività su ciò che può rimanere aperto e su ciò che deve rimanere chiuso pur potendo operare con consegne a domicilio (è il caso, ad esempio, delle attività di ristoranti per le quali si sarebbe comunque aperto uno spiraglio per il take away come spiegato in questo articolo dopo l’appello pubblicato proprio su queste pagine).
Nei giorni scorsi si era esteso ad altre Regioni l’appello lanciato tramite le pagine di Senigallia Notizie dal ristoratore Michele Ercole: è il caso della Toscana, dove la Confcommercio regionale ha scritto alla Regione chiedendo la possibilità di take away oltre che di servizio a domicilio per i ristoratori, una decisione che non può spettare certo ai singoli Comuni né essere presa a discrezione dagli stessi, tanto più in momento di emergenza.
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