Pallacanestro Senigallia, “presto per conoscere conseguenze dello stop”
Il presidente Moroni: "ci sono preoccupazione per il futuro e incertezza"
Aveva appena compiuto un intervento in corsa sul mercato, fatto davvero insolito nella storia societaria, per raggiungere la salvezza, ma il neoarrivo, il giovane Conti, è servito a poco:
ha giocato soltanto pochi minuti nel derby vinto contro Ancona il 23 febbraio, poi il campionato si è fermato per il Coronavirus e l’addizione, costata un sacrificio economico alla Goldengas Senigallia, si è rivelata col senno di poi inutile.
Basterebbe questo esempio per descrivere le conseguenze, in primo luogo economiche, che lo stop ai campionati di pallacanestro sta causando a tante piccole realtà cestistiche.
Senigallia è uno dei club storici della B, dove gioca ininterrottamente dal 2002, un record, ma in una situazione del genere non ci si era mai trovata.
Anche la Goldengas però è stata tra coloro che hanno spinto per la fine anticipata del torneo, una scelta inevitabile condivisa dalla gran parte dei club.
“Dopo quello che è successo e il lungo stop, la parte sportiva non aveva ormai più alcun senso– sottolinea il presidente Claudio Moroni – Già il 20 marzo un gruppo di società aveva proposto la fine anticipata della stagione alla Lega con un documento che noi stessi avevamo condiviso”.
Nel documento si ricordava che i club, in quanto datori di lavoro, “avrebbero dovuto rispondere in prima persona e penalmente per la mancata adozione del principio di cautela rispetto al rischio di contagio. E, si sa, il basket è uno sport di contatto”.
Ora il problema, non solo per Senigallia, società sana ma senza risorse ingenti, diventa però il futuro, nonostante il diritto alla permanenza in categoria ottenuto nella maniera più imprevedibile.
“Oggi poter fare un bilancio di quelle che potranno essere le perdite in termini economici è impossibile– evidenzia Moroni – Di certo ci sono grandi preoccupazioni, sia per la chiusura di questa stagione che per il futuro. C’è inevitabile incertezza su quanto grande potrà essere il ridimensionamento. E se questo fosse contenuto sarebbe già positivo”.
Intanto la società loda l’azienda Goldengas che ha effettuato una importante donazione agi Ospedali Riuniti: “il marchio non a caso da ben 16 anni è sulle nostre maglie: condividiamo lo stesso modo di intendere lo sport e la vita sociale”.
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