Maurizio Mangialardi candidato governatore, il parere di Riccardo Pizzi
"Significa premiare un modo di amministrare ben lontano dalla condivisione e dalla partecipazione dei cittadini"
Era il 14 marzo 2014, ore 19.00, sala Giunta della Residenza municipale del Comune di Senigallia, piazza Roma. Incontro tra sindaco di Senigallia ed alcuni residenti del Rione Porto, tra i quali il sottoscritto, in merito al progetto c.d. “ex Arena Italia”. Durante questo incontro, il sindaco Mangialardi – dopo aver elencato una serie di Comitati formatisi a Senigallia – afferma: “l’ho mazzati tutti”. Ad ascoltare queste parole, son rimasto basito…e riflettendo su questo episodio, decisi di impegnarmi attivamente nella vita politica di Senigallia. Tenendo ben a mente l’episodio e comportandomi in maniera diametralmente opposta alle sue parole.
Personalmente ritengo che ogni cittadino sia Politico, e proprio come cittadino debba partecipare e contribuire al bene di Senigallia. E la partecipazione dei cittadini nei Comitati è una forma aggregativa tramite cui fare Politica.
Mi chiedo e vi chiedo, che amministratore è quello che vede i Comitati come nemico, per il solo fatto che perorano istanze diverse da quelle volute da lui, anziché come soggetto con cui interloquire per trovare la soluzione migliore a quel determinato argomento?
E’ di ieri la notizia secondo cui Mangialardi potrebbe essere il candidato governatore per il P.D.
Ecco, penso che sia una pessima scelta perché agli occhi di chi conosce il modus operandi di Mangialardi (dal rinnovo della gestione della piscina Saline del maggio/luglio 2015, si veda da ultimo come ha gestito la realizzazione della ciclovia sul lungomare del Ciarnin), significa premiare un modo di amministrare ben lontano dalla condivisione e dalla partecipazione dei cittadini.
E tutto questo al netto di quanto scritto nel codice etico del P.D. che prevede l’incandidabilità degli iscritti del partito destinatari, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, di un decreto che dispone il giudizio (ovviamente penale).
Al netto della eventuale responsabilità penale, e personalmente auguro a lui così come agli altri imputati che ne siano esenti, Mangialardi è stato rinviato a giudizio per l’alluvione che il 03-04/05/2014 colpì Senigallia. Inoltre è indagato per la questione della gestione della piscina delle Saline.
Ecco, direi che i motivi di cui sopra siano sufficienti per far in modo che il P.D. eviti di candidarlo. Ovunque.
da: Riccardo Pizzi
Cioè ma il codice etico del PD come viene interpretato in questo caso?
Soprattutto, Ceriscioli ed i sindaci sono al corrente dei rinvii a giudizio di cui Mangialardi é in attesa?
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