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Anche Senigallia Resistente interviene sul futuro del canile

Chiesta all'amministrazione comunale una presa di posizione ufficiale

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Autonoleggio Mariotti Senigallia
Animali domestici, cani, gatti
Come lista candidata alle prossime amministrative, Senigallia Resistente sta incontrando ed ascoltando singoli cittadini, associazioni e comitati per arrivare a costruire un programma dal basso che sia UTILE, ATTUABILE e REALE, che arrivi a toccare le quotidiane necessità dei cittadini.

Attenti quindi alla cronaca locale non abbiamo potuto fare a meno di interessarci alla sorte del canile comunale cogestita dall’Asur per la parte sanitaria e dall’Associazione animalista di volontariato Cuori Pelosi per tutto il resto, dalla pulizia all’approvigionamento alimentare e quant’altro necessario.
La proprietà è comunale ed è l’Amministrazione che si fa carico della struttura, comprese le spese delle utenze.
Dall’Asur apprendiamo che si tratta di una decisione presa per sfruttare al meglio le risorse, razionalizzare, potenziando il canile sanitario di Jesi, in cui già pare siano partiti i lavori, salvo aver capito male, spostando lì anche il servizio sanitario veterinario che fino ad oggi si svolgeva al canile di Senigallia.
Ciò significa che se fosse accalappiato sul nostro territorio comunale un cane randagio, smarrito, abbandonato, fuggito o soccorso post incidente, verrebbe trasportato a Jesi e, quello che non avesse bisogno di cure sanitarie di alcun tipo, verrebbe spostato al rifugio di competenza che pare sia quello di Maiolati.
In pratica se perdi un cane malato o che ha subito un incidente lo trovi a Jesi, se è sano devi arrivare fino a Maiolati. E se a perdere l’animale fosse un turista? Straniero? E senza mezzi di locomozione propri?
Al canile siamo andati personalmente sabato 8 febbraio mattina perché in tutta sincerità prima di dare il nostro sostegno a qualcuno vorremmo essere certi che quel qualcuno lo meriti: il canile di Senigallia è un luogo pulito, sano, i cani sono trattati benissimo, puliti, coccolati, altrettanto accolte e coccolate sono le persone che passano a fare una visita, a dedicare un po’ del loro tempo libero a questi animali, o che vengono a vedere se trovano l’amico migliore della loro vita; tutti gli spazi sono curati.
Sinceramente se non sono salite alla ribalta notizie di problemi di randagismo, maleodore, disturbo e quant’altro, non poteva che essere così, una struttura funzionante.
I volontari dell’Associazione Cuori Pelosi hanno predisposto una raccolta firme, da noi immediatamente sottoscritta, che porta in sé due obiettivi:
1) la non chiusura del sito da parte del Comune, magari cambiandone la destinazione, da canile a rifugio;
2) continuare ad occuparsi della struttura e degli animali in essa ospitati come fatto finora con amore ed evidente efficienza e successo.
Ora le nostre considerazioni.
Quando la Sanità regionale, a partire dall’Assessore ad interim Ceriscioli (che non ha mai mollato l’osso, per rimanere in tema canino, neanche per Volpini, oggi candidato sindaco) fino gli alti dirigenti delle aziende sanitarie, hanno menzionato le parole “razionalizzazione”, “potenziamento per una maggiore qualità dei servizi”, a Senigallia tutto ciò si è tradotto in depotenziamento, se non chiusura dei servizi stessi!
Forse un po’ maliziosamente chiediamo al Direttore dell’AV2: quanti dei veterinari in servizio a Senigallia andranno in pensione di qui a breve con quota 100 o con qualunque altra modalità, e quanti ne verranno assunti in sostituzione? Quanti ne erano in servizio anche solo 15/20 anni fa e quanti sono oggi? Perché diciamocelo, l’unico modo di “razionalizzare le spese e migliorare i servizi” che conosce la nostra sanità è il taglio del personale, di ogni ambito, ordine e grado.
Con le strutture, ma senza le persone a fornire i servizi è matematico che il servizio cali, e quindi si convenziona “l’efficiente privato”, che però allo stesso costo della DRG (codice di costo delle prestazioni sanitarie) riconosciutagli oltre a dare servizio, trae profitto e scusate, ma non c’è nulla di più vergognoso e fastidioso del profitto fatto sulla salute di tutti e a carico dei lavoratori, soprattutto del privato che, pur avessero parità di trattamento economico, e non lo hanno, non lavorano alle stesse condizioni contrattuali dei dipendenti pubblici.
Altro quesito per l’Asur: perché non si è affatto parlato di sistemare e potenziare la struttura senigalliese invece di quella jesina? Erano tanti e tali i cambiamenti necessari che anche prima di questa scelta i problemi già esistevano?
Ed ora al Comune, che pare abbia garantito la non chiusura della struttura:
Vista la piena attività del sindaco, nonostante i pochi mesi di “regno” rimasti, può quest’ultimo assumersi l’impegno di deliberare con la sua maggioranza (se ancora ce l’ha) che la struttura rimarrà a carico dell’Amministrazione per ordinaria e straordinaria manutenzione, tra cui le utenze come sembra abbia fatto fino ad oggi? Che la gestione, di quello che sarà declassato a rifugio, resti  invece a Cuori Pelosi o ad un’altra associazione locale animalista di volontariato che esprima interesse, anche tutte a turno, fermo restando l’alto livello di serietà, qualità e dedizione dimostrata oggi da Cuori Pelosi?
E vogliamo sperare che questa dipartita dell’Asur non diventi alibi per esternalizzare a privati che vorrebbero fare profitto sull’ennesimo pezzo di sanità pubblica che viene sacrificato a Senigallia.
Anzi ci sembra un’ottima opportunità per dare un lavoro inclusivo e positivo a persone, giovani ancora meglio, con qualche difficoltà ma tanta sensibilità ed empatia per lavorare con soddisfazione con gli animali e con i volontari.
Da
Lista Senigallia Resistente
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