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Prosegue la rassegna di film alla Piccola Fenice di Senigallia

Giovedì 13 febbraio "Lontano da qui" di Sara Colangelo

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Maggie Gillynhall

Ottava tappa del “Giro del mondo in 12 film + 1” organizzato da Confluenze e dal Comune di Senigallia con il sostegno di Italia Nostra, Giovedì 13 Febbraio alla Piccola Fenice si va negli USA, con il film Lontano da quidi Sara Colangelo.


Lisa Spinelli è una maestra d’asilo con la passione per la poesia, tanto che i suoi figli ormai quasi adulti la trovano trasformata dalle lezioni che sta seguendo e il marito sente di essere un po’ trascurato. Lisa non è di per sé molto dotata, ma sa riconoscere il talento altrui e rimane folgorata da quello di un bambino dell’asilo, Jimmy, che ogni tanto cammina avanti e indietro come in trance recitando poesie impressionanti.

Lisa decide di proteggerlo da una società indifferente al suo talento e fa il possibile per educarlo, spingendosi però molto oltre i limiti della sua professione a intraprendendo quasi una crociata personale.

Remake di un omonimo film israeliano di Nadav Lapid del 2014, The Kindergarten Teacher è la storia di una donna che di fronte alla crisi di mezz’età ritrova una passione per la vita e l’abbraccia in modo totalizzante.

È pertanto una storia di speranza e disperazione, che nasce dalla disillusione dell’età adulta, dalla rassegnazione ai sogni infranti di una madre che avrebbe voluto di più dai suoi figli e forse anche dal suo matrimonio. Non si tratta però di una donna che si getta in un’altra relazione (sebbene ci vada vicina), bensì di un progetto personale di assoluta purezza, che la pone sola contro tutti, inclusi i colleghi, le istituzioni e persino i genitori del bambino che vorrebbe aiutare e di cui è tragicamente la sola a vedere il talento.

Persino il suo maestro di poesia si rivelerà una totale delusione e per certi versi anche il piccolo Jimmy la tradirà in più di un momento, ma questo non scalfisce minimamente la sua convinzione di essere nel giusto e in fondo il film finisce quasi per darle ragione, con una conclusione a suo modo tragica.

Al centro di questo remake, più o meno fedele, firmato da Sara Colangelo c’è Maggie Gyllenhaal, in una delle sue prove più sottili e intense. Tutto il resto è di contorno. La regista italoamericana, premiata allo scorso Sundance Film Festival proprio per la regia, prima di The Kindergarten Teacher aveva firmato un solo lungometraggio, Little Accidents, inedito in Italia. Anche per lei si prospetta una carriera felice, soprattutto considerando l’attuale interesse di Hollywood per le donne alla regia.

Il film riesce a parlare di poesia e della sua assenza nella vita moderna senza mai farsi pedante e anzi costruisce un efficace crescendo quasi da thriller, lavorando sull’ossessione inappropriata della maestra per il piccolo Jimmy. Se inizialmente si assiste a una vita placida, con in particolare un suggestivo movimento di camera ad altezza terreno che segue i passi di Lisa tra i bambini addormentati, via via si accumulano elementi di esasperazione.

Il figlio della donna per esempio vuole entrare nell’esercito, contro l’insegnamento chiaramente liberal della famiglia, e la figlia ha abbandonato la fotografia accontentandosi degli scatti del suo cellulare da postare sui social network.

La madre del resto è frustrata anche nelle proprie aspirazioni, visto il suo insuccesso come poetessa, e il marito sembra ragionevole e affettuoso, ma non particolarmente coinvolto da quello che accade in casa.
In tutto questo non stupisce che Lisa investa ognuna delle proprie energie su Jimmy, senza fermarsi di fronte ad alcun ostacolo, perché ogni piccolo successo del giovane poeta le conferma la giustezza della propria lotta. Proprio in quanto maestra d’asilo, dovrebbe sapere benissimo cosa si può e non si può chiedere a un bambino, ma la prima vittima della battaglia di Lisa è la sua etica professionale.

Tra i pregi del film c’è poi il rifiuto di qualsiasi spiegazione per il talento del piccolo Jimmy, che è baciato dal genio in modo misterioso, imprevedibile e imperscrutabile. Quasi fosse toccato da una scintilla divina e per questo promettesse un senso più profondo alla vita, ovvero la più irresistibile delle sirene. ( Andrea Fornasiero, mymovies)

Piace la difesa della poesia (Il Giornale).

Un film di strenua dolcezza, e ingenua follia, di una mitezza che oltrepassandosi è in grado di frangere ogni vincolo in nome della fede assoluta nella poesia, sorprendente sino all’irritazione. (Gazzetta di Mantova).

Ci vediamo Giovedì 13 febbraio ore 21.15 alla Piccola Fenice. Ingresso: intero 4 euro, soci Confluenze e Italia Nostra, giovani fino a 25 anni, 2 euro.

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