“Ci si droga, ecco perché”
Duilio Marchetti prova a dare una risposta
Nel mondo moderno il condizionamento della natura è sostituito dal condizionamento della società.
Passato il primo momento di euforia, (illuminismo, scienza, scienza applicata, comodità, benessere, produzione e consumo), ecco che l’alienato comincia a trovarsi solo con se stesso: egli quindi, come il primitivo, è terrorizzato dall’idea della perdita della propria presenza.
Perchè ci si droga? Non lo capisco, ma in qualche modo lo spiego. Ci si droga per mancanza di cultura. Parlo, s’intende, della grande maggioranza o della media dei drogati. E’ chiaro che chi si droga lo fa per riempire un vuoto, un’assenza di qualcosa, che da’ smarrimento e angoscia.
I primitivi sono sempre di fronte a questo vuoto terribile, nel loro interno. Tutti coloro che si drogano sono culturalmente insicuri. Il passaggio da una cultura umanistica a una cultura tecnica pone in crisi la nozione stessa di cultura.
Vittime di questa crisi sono soprattutto i giovani.
Ecco perchè ci sono tanti giovani che si drogano. Mancare di certezze culturali, e quindi della possibilità di riempire il proprio vuoto di alienati, se non altro per mezzo dell’autoanalisi e della coscienza (individuale), vuol dire, in termini banali, anche essere ignoranti.
La crisi della cultura fa si infatti, che molti giovani non leggano abbastanza, o che non leggano con amore. Al contrario sono molto peggio gli estremisti, primi della classe, che parlano come (cattivi) libri stampati.
Essi hanno bruciato i ponti: si sono resi impossibili per ogni possibilità di integrazione.
Sappiamo tutti che il problema droga è molto delicato, per questo occorre che tutti, dalle forze culturali, politiche, governative e da tutte le associazioni organizzative, si impegnino intensamente per cercare di diminuire il problema droga.
Duilio Marchetti
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