Senigallia ricorda la Repubblica Romana
Anniversario con presentazione di un nuovo libro il 9 febbraio
Grande appuntamento domenica 9 febbraio, presso la Sala “Chiostergi” del Centro Cooperativo Mazziniano, alle ore 18.00.
In occasione del 171° anniversario della Repubblica Romana del 1849, il Centro di via Chiostergi ha organizzato una serata aperta ai soci e a tutta la comunità per ricordare uno degli eventi più importanti della storia italiana, la nascita della Repubblica Romana, avvenuta il 9 febbraio 1849.
Ancora oggi, in diverse località dell’Italia centrale, l’avvento di quella Repubblica, che ha rappresentato un’alba della democrazia italiana, viene ricordato accendendo un lume fuori della finestra per ricordare quella notte fredda (9 febbraio 1849) nella quale a Roma nacque il primo Stato repubblicano, moderno, laico e indipendente della nostra vicenda storica.
Uno Stato fondato sulla libertà e sull’uguaglianza, proiettato verso l’unificazione di tutta la penisola, che abolì i privilegi della nobiltà e del clero, la pena di morte e la tortura, uno Stato plasmato sulle deliberazioni di un’Assemblea Costituente liberamente eletta a suffragio universale (applicato per la prima volta nella storia italiana) nel gennaio precedente, sostenuto dall’apporto di migliaia di italiani e di europei, guidato dal padre della democrazia europea, Giuseppe Mazzini.
È vero, la Repubblica venne militarmente sconfitta da quattro eserciti di altrettante monarchie (Francia, Austria, Spagna, Regno delle due Sicilie) giunte per riportare l’autocrate sul vacillante trono temporale: 90.000 soldati della controrivoluzione contro 20.000 italiani! Difficile immaginarsi un epilogo diverso.
Ma i nostri avi vendettero cara la pelle: Bologna fu bombardata senza pietà dagli austriaci, ma molti bolognesi continuarono a combattere altrove per difendere la libertà italiana; Ancona si arrese dopo 27 giorni di assedio via terra e via mare; Roma resistette 70 giorni alle mire dei 35.000 francesi inviati dal subdolo presidente Luigi Napoleone Bonaparte. Nel complesso, tuttavia, si trattò di una sconfitta nobilitante, eroica, destinata ad entrare subito nella memoria collettiva nazionale, una sconfitta che avrebbe ispirato, quasi un secolo dopo, i lavori dei padri costituenti del 1946-47 i quali, tra tante carte liberali di primo Ottocento, ebbero un unico testo democratico cui rifarsi, la Costituzione promulgata a Roma il 3 luglio 1849.
Infatti, se si mettono vicino i 69 articoli della carta costituzionale del 1849 e i 139 della Costituzione entrata in vigore il 1° gennaio 1948 si troveranno non solo analogie e somiglianze, ma un’autentica filiazione. Mazzini, Garibaldi, Mameli e migliaia di altri uomini e donne non si sacrificarono per un ideale astratto, ma per fondare il primo nucleo di un’Italia repubblicana e democratica. Che poi ci siano voluti altri 97 anni da quel 1849 per realizzare tale obiettivo, è un’altra storia.
Nessun ente, in tutta la penisola, come il Centro Mazziniano di Senigallia ha recuperato, valorizzato e riscritto negli ultimi venti anni la pagina più alta del Risorgimento, editando decine di opere, organizzando convegni e conferenze, invitando studiosi qualificati, avvicinando il mondo della scuola e dell’università, soprattutto i giovani.
Di tutto ciò, nonché del valore della memoria e delle tradizioni del 9 febbraio, si tratterà durante l’incontro domenicale. Ovviamente non mancherà un libro nuovo, realizzato per l’occasione: si tratta di “La Repubblica Romana del 1849. Discorsi e scritti”, a cura di M. Severini (Ed. Zefiro, 2020).
Ne parleranno il presidente del Centro Mazziniano Alessandro D’Alessandro, il vice presidente Mauro Pierfederici, Lidia Pupilli e Marco Severini, autori della pubblicazione.
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