Giovedì 23 gennaio, alle 21.15, nuovo appuntamento con il cinema di qualità alla Piccola Fenice, organizzato da Confluenze e Comune di Senigallia, con il sostegno di Italia Nostra.

Diversamente da quanto previsto in cartellone (www.facebook.com/assconfluenze) sarà proiettato il film “Come Harry divenne un albero”, 2001, 100’, sempre del regista serbo Goran Paskaljevic.
1924. Irlanda. Nel corso della guerra civile Harry vede morire il figlio Patrick e, poco dopo, anche la moglie. La vita continua a fianco di Gus, figlio meno amato. Ma tutto sembra spento e privo di interesse. Finché un giorno l’uomo ha un’idea: per sentirsi vivo ha bisogno di un nemico. L’odio è l’unica medicina possibile. Sceglie così di distruggere George, l’uomo più facoltoso del paese.

Goran Paskaljevic, dopo la straziata e straziante riflessione sulla Serbia de La polveriera,torna a riflettere sulla violenza. Utilizza però un racconto cinese e sposta l’azione nella non meno turbolenta Irlanda. La Natura dell’ecosistema e quella umana si confrontano. C’è bisogno di radici, ma in quale terreno esse devono affondare? Sostenuto dalla recitazione di un protagonista che meritava senza ombra di dubbio il premio alla Mostra di Venezia del 2001, Paskaljevic riesce ancora una volta a scavare nelle profondità dell’animo umano. Con i toni da fiaba triste che spesso hanno attraversato il suo cinema. (Mymovies)
Un ottimo regista serbo, un bel racconto… Dell’iconografia del cinema irlandese e di molte delle sue convenzioni può fare a meno o le usa come terreno fertile nel quale piantare le robuste gambe di Harry (la prova di Colm Meaney è davvero degna di nota), trasformandole in radici, e le sue mani e le sue tozze dita in rami possenti e spogli. (Film TV)

… Una miscela di sapore dichiaratamente irlandese, lievemente surreale, animata da un sanguigno humour in sottofondo. (Scanner )