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“Era il 30 ottobre 2015”

SBC: "Dopo più di 5 anni l’amministrazione e la Regione non sanno esattamente in che modo “sistemare” la foce del Misa"

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Isolotto di ghiaia alla foce del fiume Misa

Apprendiamo, da un noto quotidiano locale nel numero uscito nella giornata di venerdì 17 gennaio 2020, che il Consorzio di Bonifica ha allo studio un progetto per evitare l’insabbiamento del Fiume Misa: “In fase di studio l’allungamento della banchina di levante per proteggere la foce del Misa dai continui insabbiamenti”.

Dunque dal 3 maggio 2014, giorno della prevedibile alluvione di Senigallia, ad oggi (sono passati ben 5 anni 8 mesi e 14 giorni) ancora l’amministrazione comunale e la Regione Marche non sanno esattamente in che modo “sistemare” la foce del Misa per cercare di evitarne l’insabbiamento e quindi le prevedibili alluvioni della città, mostrandosi incapaci di una seria politica di prevenzione, incapaci persino di ascoltare le forze di opposizione in maniera collaborativa per il bene comune, nonostante le prescrizioni del Ministero dei Lavori Pubblici, (questo il link pag.10 punto b) che prevedevano chiaramente, in fase di V.I.A., il dragaggio della foce e il prolungamento della banchina di levante del fiume in caso d’insabbiamento e di mantenere aperto il collegamento controcorrente esistente con il porto per consentire il deflusso delle piene improvvise del Misa.

La lista civica Senigallia Bene Comune, grazie all’instancabile contributo dei suoi ingegneri, è dal 2015 che si sta spendendo per far comprendere quale sia la progettualità più corretta, sia in sedi istituzionali, quali per esempio le Commissioni Consiliari e gli incontri di Contratto di Fiume, sia tramite assemblee pubbliche, come quella del 30 ottobre 2015 (questo il link), dove fin da subito abbiamo individuato la soluzione che ora stanno scoprendo gli illustri tecnici di questi Enti.

Purtroppo per noi senigalliesi, però, mentre la progettazione che avevamo prospettato (e che nessun tecnico ha mai contestato) avrebbe messo molto in sicurezza la città, quella che intende adottare il Consorzio di Bonifica delle Marche alla fine del lungo iter di lavori ancora da intraprendere, consentirà a mala pena il deflusso di una quantità d’acqua equivalente alla piena del 3 maggio 2014 che risulta essere meno della metà di quella che il bacino del Misa-Nevola può raccogliere. Come ulteriore beffa per i cittadini, tale intervento avrà costi stellari, che ricadranno sulle tasche di noi contribuenti.

Il giornalista continua l’articolo riportando che: “Il prolungamento rientra inoltre in una prescrizione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.”, data ben 19 anni fa, il 31 Gennaio del 2001, evidenziando il fatto che le cause del problema nascono con l’errata progettazione del nuovo Porto della Rovere, da parte dell’ing. Mancinelli, avallata dall’ing. Roccato, dirigente comunale Responsabile Unico del Procedimento. L’alluvione del 2014 è dunque anche conseguenza degli effetti di quel progetto, a cui ora si dovrà porre rimedio, come ha riportato il Sindaco nell’Ordinanza Sindacale 50/2017 (questo il link).

Noi di Senigallia Bene Comune, se la città ce ne darà l’opportunità, vogliamo governare esclusivamente per il benessere del territorio, come dimostrano i numerosi interventi tecnici, di opposizione, all’attuale metodo di governo.

Senigallia Bene Comune

Commenti
Ci sono 2 commenti
leofax 2020-01-21 15:48:54
Che il Porto della Rovere, fosse stato costruito male, con la parte di Ponente più avanti di quella di Levante lo avevano capito tutti. Il fatto stesso di mettere due mini paratie nell'entrata tra il porto canale e la darsena Bixio, quella si che è stata una boiata. Lì dovevano fare un ponte con la banchina sospesa in maniera tale che bastava un minimo di acqua alta sul fiume ed il livello si abbassava. Mi ricorda Venezia. Ma forse la cosa che più mi da da pensare, è la costruzione della scogliera emersa a Marina di Montemarciano. Voglio proprio vedere cosa succede alla nostra "Spiaggia di Velluto" in caso di mareggiate. Mi sa che ce la ricorderemo solo in cartolina a meno che i segmenti non arrivino fino al molo di Levante.
Leonardo Maria Conti
mik76
mik76 2020-01-21 17:59:22
Che la barra di foce del misa abbia provocato o possa provocare l’alluvione della città lo può sostenere solo un ignorante in materia, ma visto che a Senigallia, all’occorrenza, tutti diventano agronomi, urbanisti, ingegneri marittimi e chi più ne ha più ne metta, è meglio finirla qui
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