L’opinione di Fratelli d’Italia in merito al discorso di fine anno del sindaco Mangialardi
"Mancata la capacità di coinvolgere realmente la città nelle scelte importanti per il futuro"
Abbiamo ascoltato il discorsodi fine d’anno del Sindaco Mangialardi, che ha presentato Senigallia paragonandola a New York, tutta luci sfavillanti, in cui il confronto con la cittadinanza avrebbe caratterizzato i suoi mandati, grazie appunto ad una “visione” del primo cittadino, che ha permesso a noi tutti di vivere in una realtà dorata.
Ricordando la favola di Pinocchio, caro Sindaco Mangialardi, lei ci ha prospettato la Città dei balocchi, ma noi non siamo e non vogliamo diventare dei somarelli, come Lucignolo!
Perché il suo mandato è stato caratterizzato dal processo penale, in cui Lei è imputato, insieme ad alcuni dirigenti comunali, provinciali e regionali, per gravi reati come quello di pluriomicidio. Il suo mandato è stato caratterizzato da un’indagine penale per la concessione della gestione della piscina comunale alla UISP per abuso di ufficio e corruzione, in cui il sindaco e due giunte municipali sono indagate nella loro quasi totalità.
Per la cronaca, ricordiamo che il candidato a sindaco del PD, Fabrizio Volpini, anche esso risulta indagato. E lo stesso vale per il candidato a sindaco dei Verdi e Italia Viva, Gennaro Campanile.
Il suo mandato è stato caratterizzato, soprattutto, da un proliferare di cittadini, che si sono costituiti in altrettanti comitati, dal Sindaco sempre osteggiati e quasi continuamente non ricevuti, dimostrando una scortesia istituzionale non degna di un ‘governo democratico, progressista e di sinistra’.
Il suo mandato è stato caratterizzato anche da opere rimaste incompiute: ricordiamo Palazzo Gherardi, Darsena Nord del porto, Hotel Marche, Palazzetto del Turismo, Centro Tennis del Ponte Rosso, Area Sacalit-Italcementi, a solo titolo esemplificativo.
Tanti, poi, i problemi della città irrisolti come: la decadenza economica del centro storico; il settore turistico e del commercio, i cui fatturati sono in declino; l’inadeguatezza a ridurre il problema del fiume Misa, nonostante quanto accaduto il 3 maggio 2014; l’Ospedale, che si regge solo per l’opera meritoria dei tanti medici e paramedici, che vi lavorano e non certo per l’attività del Sindaco e del nuovo candidato a sindaco Fabrizio Volpini, piegati entrambi al volere del PD regionale; un lungomare non certo all’altezza di una città turistica.
Ma, soprattutto, il suo mandato è stato caratterizzato da “un uomo solo al comando”, peraltro dotato di una visione sì, ma non certo illuminata. Anzi, ciò che è mancato in questo decennio è stata proprio la “coralità”, ovverosia la capacità di coinvolgere realmente la città nelle scelte importanti per il futuro, e chi si contrapponeva, invece, alle sue direttive è diventato un nemico.
Questa è la realtà da lei taciuta, durante il suo discorso di fine anno, e da molti sussurrata. Perché in questa Città vige la paura di esprimere liberamente il proprio pensiero, unitamente ad una non eccelsa trasparenza istituzionale ed amministrativa.
In quest’ottica, Fratelli d’Italia ha espresso da sempre e, in particolar modo negli ultimi sette mesi, un’idea di candidatura a sindaco, che invece rappresenti trasparenza, onestà e competenza, quella dell’avv. Corrado Canafoglia, ma ad oggi su tale ipotesi tutto tace.
Il Sindaco Mangialardi nel suo discorso di fine anno è andato oltre. Si è permesso financo di dare le pagelle all’opposizione, parlando solo di Perini, Rebecchini e Paradisi, lodando la loro opera.
Al di la della singolarità di un Sindaco, che loda l’opposizione, o meglio solo alcuni di essi, dimenticandone altri, una riflessione questo endorsement di fine anno la merita.
Su Perini ricordiamo che dall’opposizione si è trasformato in stampella della maggioranza e, dopo aver firmato un esposto contro la Giunta Mangialardi per le responsabilità durante l’alluvione del 2014, ha ricevuto anche la delega alla Protezione Civile.
Dei consiglieri Paradisi e Rebecchini abbiamo ascoltato le lodi del Sindaco per essersi “limitati” a fare opposizione nell’aula consiliare, senza portare gli atti in Procura della Repubblica: è questo forse un modo per demolire l’immagine dei due consiglieri?
Un consigliere d’opposizione opera nell’aula, ma anche in Procura, se necessario. Il Consigliere Sartini lo ha fatto, le Consigliere del M5S lo hanno fatto, noi di Fratelli d’Italia lo abbiamo fatto, ma crediamo anche Paradisi e Rebecchini o ci sbagliamo?
Concludiamo questa nota alla stampa, ribadendo che il nostro progetto alternativo a questo regime deve basarsi sulla trasparenza, in primis, e poi che faccia tornare la ‘coralità’ al centro della gestione amministrativa: chissà chi è realmente interessato a questa idea? Molti cittadini ci stanno spingendo a proseguire su questa strada. Speriamo che anche i partiti e le civiche sinora all’opposizione siano dello stesso avviso!
FRATELLI D’ITALIA
Coordinamento comunale di Senigallia
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