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“Il Misa straordinaria via di comunicazione tra foce e Ponte Garibaldi”

Landi: "La capacità di trasformare le criticità in punti di forza dovrà rappresentare la scommessa vincente"

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La zona dell'ExItalcementi

Oggi più che mai serve un rinnovato modo di pianificare che sappia guardare con lungimiranza alla città futura immaginando un disegno complessivo dal quale estrapolare di volta in volta interventi parziali ma sempre compatibili e scaglionati secondo priorità e esigenze del momento e per questo è indispensabile dotarsi di un piano strategico da costruirsi con il consenso generale della città.

Propongo come esempio impostato su una finestra di città, stralciata dal resto del territorio lungo il fiume tra la foce e ponte Garibaldi, una simulazione, che non pretende di dettare scelte definite e rigide, ma che vuole giustificare la pianificazione urbana di lungo termine come la sola idonea a realizzare il sogno di una città stupefacente, impraticabile altrimenti con slegati interventi improvvisati e fini a se stessi.

In questo riquadro ho immaginato nuove proposte da legarsi necessariamente alle scelte in atto o già programmate correttamente e a quelle urgenti e improrogabili necessarie a garantire un più elevato grado di sicurezza contro il rischio idraulico da coniugare però in sintonia con la tutela e l’esaltazione dell’ambiente, afferenti al fiume Misa che con la ferrovia è coattore di profonde lacerazioni urbane che isolano parti attigue di città, con difficoltà e disagi crescenti in corrispondenza alla loro intersezione.

La capacità di trasformare le criticità in punti di forza dovrà rappresentare la scommessa vincente rivitalizzando spazi urbani spenti e inanimati a cominciare dal porto, da ampliare dotandolo anche di un accesso più funzionale e alternativo di quello previsto, mai realizzato, inadeguato e scaduto, che potrà rigenerare nuova superficie sottratta a spiaggia e mare da condividere, per oltre 5 ettari complessivi, con quella dell’ex Italcementi da scomporre, separare e diversificare dal comparto unico del fallimento della Fortezza inclusivo anche dell’ex Sacelit, occasione unica e irripetibile su cui inventare e investire, in pieno centro città , un futuro orientato all’eccellenza.

Dovrà essere invece manipolato lo spazio urbano lungo l’asta fluviale trasformandola da elemento di separazione a strumento di congiunzione diffusa integrando il programma di rifacimento dei ponti, necessario a migliorare il deflusso idrico, con ulteriori collegamenti tra le sponde dove si è voluta evidenziare una coppia di originali attraversamenti ciclo-pedonali, per un breve tratto in asse al fiume e sostenuti da travi lamellari appoggiate alle sponde.

Si potrà anche migliorare la portata del canale aumentandone la sezione con l’abbassamento del fondale da adattare anche alla navigazione di piccole imbarcazioni lasciando a margine una banchina di servizio Il misa tra la foce e Ponte Garibaldiappena sopra l’abituale livello dell’acqua e sinergica alla fruizione interna dell’alveo come inedito percorso naturalistico per passeggiate ed escursioni in bici o a cavallo, immaginando da qui l’inizio di un suggestivo parco agrario fluviale esteso fino alle sorgenti di Misa e Nevola.

Partendo a ritroso dalla foce verso monte si ipotizza il recupero e la traslazione verso mare dell’attuale passerella in ferro da rimpiazzare con un vero ponte monumentale, carrabile con attigue passeggiata e pista ciclabile, chiave essenziale di un riordino funzionale che allaccia i lungomari sulla loro più naturale congiunzione e sigilla un anello viario orario che utilizza i sottopassi di via Perilli e di piazzale Cairoli e il ponte 2 giugno organizzando gli smistamenti per ogni direzione.

Contestualmente questo nuovo ponte marca un lato di una nuova prestigiosa piazza d’acqua che diventa nuovo baricentro urbano e nasce dalla rigenerazione del piazzale Rosi, interamente da pedonalizzare e ulteriormente incollato alla banchina di levante con un altro ponte previsto ciclo pedonale di fronte alla Pagaia, con la strada che arretra dietro la linea delle case dei pescatori da ristrutturare.

Dalla configurazione ampliata del porto a forma di cuore, che si incunea nel centro antico convergendo virtualmente su piazza Simoncelli con effetto opposto di dilatazione per chi dal centro procede verso mare, si genera un percorso diretto e originale sopra il fiume, attraverso una delle passerelle in asse, che dai parcheggi dell’area Italcementi raggiunge il Foro Annonario in 300 metri e piazza Roma in 450.

Un secondo percorso si sviluppa tra il ponte del corso e un nuovo monumentale ponte Garibaldi sostituibile a costo zero con la finanza di progetto e formato da un largo impalcato capace di ospitare negozi ai lati della carreggiata e coperto da un terrazzo panoramico che guarda il Foro.

Su questo segmento si disegna una originale piazza sovrastante e aperta sul fiume dove le percorrenze viarie ricopiano l’anello antiorario attuale con l’aggiunta di una nuova pista ciclabile sviluppata a lato della sponda destra dopo aver raccolto le provenienze da nord della città scavalcando il fiume, grazie all’altra passerella in asse, per smistarle al centro storico e alla spiaggia di levante.

Piazza SimoncelliL’intersezione dei due assi descritti, in corrispondenza del piazzale antistante il Foro, apre una scenografia mozzafiato a 360 gradi con la palizzata dei portici, il fiume, lo sfondo del porto, il Foro stesso e realizzerà un vero miracolo urbano con il recupero contestuale di palazzo Gherardi e di piazza Simoncelli, anche in questo caso a costo zero, con un progetto di finanza che merita una specifica trattazione a parte ma che comunque condanna senza appello la scelta intempestiva, sbagliata e costosa dell’intervento sulla piazza che andrebbe a compromettere una migliore e successiva soluzione congruente e di suggello, con le altre proposte, di un lungo fiume vivo e altamente spettacolare illuminato dalle luci riflesse e capace di esercitare un alto livello di attrazione.

Queste ipotesi progettuali trovano riscontro nelle piante allegate dove in quella più estesa, vecchia di 6 anni ma ancora attuale, sono indicati in magenta gli spazi pedociclabili, in giallo la banchina di servizio interna all’alveo e in blù l’organizzazione viaria con i sensi di marcia, nell’altre due più aggiornate la riorganizzazione portuale e il dettaglio dell’apertura di una piazza Simoncelli ristretta e allungata con il taglio di 4 arcate dei portici recuperate e incrementate in un muovo edificio in continuità filologica ruotato di 90 gradi.

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