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A Senigallia “La parte che ancora non c’è”

Mostra personale di Anjeza Rama e spettacolo di musica e parole

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Archivio comunale, Biblioteca Antonelliana

La Biblioteca Antonelliana di Senigallia per un giorno cambia veste, si trasforma in sala espositiva oltre che in vero e proprio palcoscenico.

Aprirà le sue porte di sera per ospitare l’evento La parte che ancora non c’è, ideato dall’Associazione Culturale di Trecastelli “Liberi Pensieri” in collaborazione con il Comune di Senigallia.

Appuntamento alle 21,30 per l’inaugurazione della mostra personale dell’artista Anjeza Rama, accompagnata dallo spettacolo di musica e parole Alla ricerca della parte che ancora non c’è, scritto da Alessandro Moscatelli e che vedrà esibirsi sul palco Laura Pettinelli (attrice), Nicoletta Carnevali (cantante) e Samuele Vigiani (chitarrista). Lo spettacolo, attraverso il monologo di Laura Pettinelli e la musica di Nicoletta Carnevali e Samuele Vigiani, proverà a sondare la complessità psicologica dell’animo femminile, e a raccontare alcune storie delle quali il futuro, incerto e pieno di dubbi, è ancora da scrivere.

La mostra, che potrà essere visitata fino al 20 dicembre, negli orari di apertura della biblioteca, raccoglie la produzione principale degli ultimi due anni dell’artista Anjeza Rama che indaga la figura femminile sottraendone sempre parti alla visione. Tale scelta è riconducibile alla presa di coscienza dell’impossibilità di giungere ad una conoscenza completa dell’altro. In questa scelta vi è inoltre l’intenzione di catturare l’attenzione dello spettatore, spingerlo a porsi domande sul significato delle opere, permettendogli di immaginare storie e mondi impossibili in cui far abitare i personaggi.

La genesi di questa produzione è legata al viaggio. L’occasione della composizione nasce da una serie di viaggi in treno tra Senigallia, terra adottiva della pittrice, e Firenze luogo nel quale ancora risiede la famiglia dell’artista.

Alla base ci sono dei disegni rapidi realizzati a china, penna e pennarello su carta. Dietro i primi lavori non c’è un’idea organica ma prevalentemente la voglia di usare il disegno come forma di divagazione durante un’attesa. Emerge tuttavia, nel corso dei mesi, un filo conduttore, un tema ricorrente, quello della rappresentazione del volto, sempre femminile, sempre visibile soltanto parzialmente, declinato in una serie di varianti. Quello che inizialmente sembra un esercizio di stile in breve si trasforma in una vera e propria linea poetica.

Queste immagini portano con loro il vissuto di Anjeza Rama, artista donna, albanese, con un percorso formativo diviso tra Albania e Italia, ma anche la visione del mondo con le sue problematiche sociali e relazionali. Figura chiave della ricerca è il complesso mondo femminile così difficile da sondare e indagare nelle sue più profonde sfaccettature.

La parzialità della visione, si abbina, nello scenario della Biblioteca Antonelliana, alla parzialità della lettura che richiede sempre uno sforzo da parte del lettore.
È proprio tale sforzo il punto di forza della letteratura, nella quale ogni lettore può proiettare la propria immaginazione.

Le opere di Anjeza Rama richiedono lo stesso identico sforzo poiché la parte decisiva del dipinto è proprio quella che ancora non c’è.

Tutta la manifestazione, ideata dall‘Associazione Culturale di Trecastelli “Liberi Pensieri” in collaborazione con il Comune di Senigallia è pensata come un grande omaggio alle donne, per la loro capacità, attraverso una sensibilità particolare, di portare la riflessione e la speculazione filosofica un gradino più in alto.

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