Lega Nord Senigallia: “Nel centro Storico i rischi di una movida senza regole”
"In questo modo proliferano spacciatori di droga e fenomeni di microcriminalità giovanile"
Dieci anni dopo l’approvazione del Piano Particolareggiato per il Centro Storico di Senigallia elaborato dall’équipe del professor Pierluigi Cervellati, un architetto urbanista di Bologna molto vicino al Partito Democratico, è giunto il tempo per fare il bilancio di un piano urbanistico ambizioso nei suoi obiettivi programmatici dichiarati e utilizzato come bandiera dalle Amministrazioni comunali di Senigallia degli ultimi 10 anni.
Oggi l’Amministrazione comunale sostiene che la popolazione residente nel Centro Storico sia aumentata di alcune centinaia di unità grazie all’efficacia del Piano.
C’è da notare però che questo Piano contiene al proprio interno via Baroccio ed altre aree di margine che sono state oggetto di riqualificazione edilizia ma che non sono in realtà assimilabili al Centro Storico e che quindi hanno alterato una corretta misurazione dei trend demografici del Centro Storico.
Difficile inoltre dimostrare l’attendibilità della crescita demografica del Centro Storico sostenuta dall’Amministrazione quando si sa che a Senigallia abitano alcune migliaia di persone che formalmente hanno la residenza a Senigallia ma che in realtà vivono la maggior parte dell’anno fuori del territorio comunale.
Una parte di queste ha la residenza proprio nel Centro Storico. La sensazione per chi vive e lavora a Senigallia è che la popolazione del Centro Storico, quello compreso all’interno delle vecchie mura, sia diminuita anche attraverso un graduale e continuo fenomeno di sostituzione degli abitanti originari con persone dotate di redditi relativamente elevati e costituiti da famiglie molto piccole, spesso di una o due persone.
La trasformazione ad uso ufficio di alcune unità immobiliari non ha controbilanciato la chiusura di molti negozi operanti in diversi settori merceologici. La crisi si è fatta sentire in maniera evidente. Sono molti i cartelli con scritto “Affittasi”.
I settori che, nonostante tutto,sembrano mantenere una crescita pur limitata sono i servizi alla ristorazione: trattorie, bar, pizzerie, piadinerie ed altro. Spesso tali attività hanno una vita molto breve. Si nota un aumento anche se circoscritto di attività gestite da immigrati. Stanno aumentando anche gli immigrati che abitano nel Centro Storico.
Il settore che sembra abbia trovato buoni margini di guadagno all’interno del Centro Storico è quello delle diverse tipologie di locali legati all’intrattenimento serale e notturno che spesso sono concentrati in alcune aree che possono essere definite come aree della movida. Citiamo alcuni tratti del Corso, piazza del Duca, piazza Doria, alcune parti dei portici Ercolani, via San Martino, via Mamiani insieme a via Carducci ed altro.
Queste aree, pur con diversa intensità, sono caratterizzate da una movida che potremmo definire senza regole. Parliamo di una microeconomia del divertimento che ha avuto la capacità di trasformare nell’arco di alcuni anni un tessuto urbano equilibrato, che prima ospitava famiglie e attività economiche solide, in un parco a tema a cielo aperto che ha come scenografia una bella città storica che si affaccia sull’Adriatico.
Questo parco a tema è caratterizzato specie durante l’estate da turisti che hanno comportamenti che non potrebbero avere nella loro città in cui vivono e lavorano, giovanotti che cercano lo sballo a basso costo fatto di birre e cocktail all’ultima moda. In questo mix molto difficile da controllare purtroppo anche a Senigallia spesso trovano spazio spacciatori di droga nigeriani e nordafricani e fenomeni di microcriminalità giovanile.
E’ evidente che non è questo il risultato promesso dagli estensori del Piano particolareggiato del Centro Storico del 2009 che prospettavano allora un Centro Storico da riportare alla originaria “..magnificenza…”
La Lega pensa che sia arrivato il momento per l’Amministrazione Comunale di garantire ai propri cittadini ed ai turisti la possibilità di frequentare il Centro Storico in maniera sicura senza temere per le manifestazioni di bullismo giovanile o per l’attività dei pusher.
Anche se la Sicurezza pubblica è prima di tutto una prerogativa dello Stato che la garantisce attraverso le Forze dell’Ordine non possiamo dimenticare che le Amministrazioni comunali hanno acquisito da diversi anni importanti strumenti per intervenire sui fenomeni quali microcriminalità, bullismo giovanile, vagabondaggio, mendicità molesta ed altro. Citiamo la possibilità di emanare Ordinanze comunali od assumere altre iniziative per garantire la Sicurezza urbana.
Non esistono solo i sistemi di videosorveglianza più o meno avanzata o il crime mapping. Esiste anche la possibilità concreta ma spesso elusa di utilizzare la Polizia Locale per intervenire nei modi e nei tempi più opportuni su questi problemi.
Purtroppo l’attuale Amministrazione comunale è convinta che la movida senza regole sia una manifestazione di cultura progressista. Lasciare bottiglie di birra su un monumento o fare l’amore su una panchina sotto la Rocca cinquecentesca forse per l’attuale Amministrazione comunale rappresentano un modo “democratico”per fruire di una città storica di grande bellezza.
Lega Senigallia
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