Polemiche per i contenuti del progetto scolastico “W l’amore”
Secondo alcuni genitori, infatti, sarebbero "ridimensionati e svalutati il rapporto genitori-figli e il ruolo della famiglia"
In alcune scuole di Senigallia, in questi giorni, si stanno tenendo riunioni per l’attuazione del progetto “W l’amore” elaborato dall’Area Vasta 2 dell’Asur Marche.
Preoccupa molto il contenuto delle due pubblicazioni che sarebbero state prodotte dalla Regione Marche e nelle quali il rapporto genitori-figli e il ruolo della famiglia vengono fortemente ridimensionati e svalutati.
Chiunque sarebbe d’accordo se l’argomento fosse trattato non con i preadolescenti ma con le famiglie degli alunni sul tema dell’amore in tutte le sue esplicitazioni e del suo valore incommensurabile nelle relazioni umane, nella famiglia e fuori dalla famiglia.
Sembra chiaro, invece, che le due pubblicazioni abbiano contenuti totalmente inadatti per preadolescenti e che il ruolo della famiglia e il già difficile rapporto tra genitori e figli vengano ulteriormente messi in discussione e destrutturati.
In questo ambito le SS.LL. come pensano di affrontare i conflitti che sorgeranno nelle famiglie ove le opinioni in materia differiscono fortemente o, peggio ancora, gli eventuali danni di vario genere provocati nei minorenni: chi ne risponderà? Sarà il solito gioco dello scaricabarile al quale assistiamo quotidianamente in ogni campo?
L’incipit della pubblicazione è la volontà di lottare contro l’Aids, se a questo ci si fermasse non si potrebbe che plaudire pubblicamente alla lodevole iniziativa, ma leggendo le varie pagine constatiamo che le righe destinate al tema specifico sono molto poche, in compenso si afferma che se il preservativo dovesse rompersi si potrà sempre ricorrere alla pillola del giorno dopo per interrompere l’eventuale gravidanza. Poi se i genitori la pensassero diversamente poco importerebbe perché ci sarebbero gli esperti e gli amici per confidarsi e decidere.
In realtà il vero pericolo sarebbe rappresentato dalla gravidanza e non dall’HIV.
Aggiungiamo il tema estremamente delicato quando nel libretto stesso si afferma che in alcuni paesi non è possibile esprimere o vivere apertamente l’omosessualità mentre in altri gli/le omosessuali possono sposarsi e adottare figli. Cosa si vuole ottenere?
Va rilevata, inoltre, la grave discriminazione verso le famiglie che non sono consenzienti a questo progetto e che, in taluni casi, possono essere meno numerose di quelle consenzienti favorendo così l’insorgere di un evitabile e pericoloso disagio per gli stessi minorenni.
L’Ufficio Scolastico Regionale cosa risponde ai seguenti quesiti: gli alunni che, per decisione delle famiglie, non partecipassero al progetto che si svolge in orario curricolare che cosa farebbero? I progetti non ci risultano inseriti nel PTOF e, poi, per quale motivo tale progetto dovrebbe valere solo per una classe e non per tutte le classi? Se i genitori fossero stati messi a conoscenza preventivamente con il PTOF avrebbero potuto scegliere un altro istituto per i propri figli. È evidente il vulnus di questa proposta e ci sembra contenere un’anomalia di assoluto rilievo.
Perché poi proiettare un filmato realizzato a Bologna “La passione ci travolge” che è palesemente rivolto a giovani di almeno 18 anni?
Noi firmatari ci appelliamo all’articolo 30 della Costituzione italiana che recita:
È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.
In coerenza con l’articolo 26 della Dichiarazione universale dei diritti umani le istituzioni scolastiche sono tenute a:
- Prevedere specifici spazi, tempi e strumenti per l’informazione e il coinvolgimento dei genitori nel corso dell’attuazione delle diverse iniziative previste nell’ambito del PTOF;
- A fornire con congruo anticipo rispetto alla loro realizzazione informazione dettagliata ai genitori, ai docenti e agli studenti riguardo ai progetti contenuti nel PTOF, soprattutto se questi riguardano temi sensibili come educazione all’affettività/sessuale, educazione alla parità e al rispetto di genere e altro ancora.
È stato impossibile valutare approfonditamente i due opuscoli distribuiti durante la riunione, e poi subito ritirati con la scusa che alla scuola ne erano stati consegnati pochi.
Sarebbe necessario dare seguito concreto alle dichiarazioni ufficiali rilasciate in una riunione del Consiglio regionale: l’assessore regionale all’istruzione Loretta Bravi ha dichiarato testualmente che il progetto “Non è passato dalla mia scrivania”
Il Vice Presidente della Giunta regionale ha poi ribadito in aula che la Regione non era a conoscenza del progetto.
https://www.laperonza.org/2019/10/w-lamore-la-regione-non-era-conoscenza.html
L’Ufficio Scolastico Regionale ha precisato che il progetto “W l’amore” non è un’iniziativa dell’Ufficio scolastico regionale, ma un percorso formativo sulle relazioni e la sessualità rivolto ai preadolescenti offerto per l’anno scolastico in corso dall’Area Vasta 2 di Ancona dell’Asur Marche alle scuole, al quale le stesse possono eventualmente aderire nell’esercizio della loro autonomia didattica.
//www.marche.istruzione.it/comunicati/com_15ottobre19.shtml
Tutto questo smentisce informazioni rassicuranti fornite, in vario modo e nelle varie sedi, da vari soggetti i quali hanno ribadito ossessivamente che si tratta di pubblicazioni scientificamente valide e ineccepibili.
Chiasso Sabrina
Pierantognetti Denis
Pantolini Maria Teresa
Grilli Roberta
Grilli Simona
Verdini Roberto
Spadoni Fabrizio
Di Leo Marinella
Gabbianelli Rita
Pizzi Paolo
Lucchini Anna
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!