Richiami illegali per quaglie. CABS: “In Italia illecito frequente, occorrono pene più severe”
Associazione antibracconaggio invoca diversa catalogazione del reato, dopo l'operazione dei Carabinieri Forestali di Senigallia
Richiami illegali se di uso venatorio, purtroppo ancora in uso in Italia. Questo il commento del CABS, l’associazione di volontari specializzati in antibracconaggio, a seguito dell’ultimo intervento dei Carabinieri Forestali di Senigallia. Due soggetti finiti nei guai per la presunta violazione della legge venatoria.
Tali richiami, affermano i protezionisti, rappresentano un inganno per l’avifauna alata. “Gli uccelli cercano di aggregarsi – spiega il CABS – una volta attratti dai versi registrati dei consimili. Si ritrovano invece centrati da una rosa di pallini di piombo”. A quanto sembra nelle ore notturne alcuni cittadini avrebbero segnalato un insistente richiamo di quaglie nei pressi di un’area agricola di Castelplanio. Ciò ha permesso ai Carabinieri Forestali di Senigallia di potere intervenire e ritrovare il marchingegno. Dopo alcune ore di appostamento sono stati così individuati due soggetti che dovranno ora difendersi dall’accusa di avere violato la legge sulla caccia.
“Il Codice Penale italiano – ha riferito il CABS – prevede due tipologie di reati. Quelli di contravvenzione, decisamente più lievi e ad oggi considerati dalla legge che regolamenta l’attività venatoria, ed i reati – delitti come quelli che fanno da deterrente ad uccisioni e maltrattamenti di animali cosiddetti d’affezione. A nostro avviso – ha concluso il CABS – occorrerebbe estendere anche agli illeciti venatori la seconda tipologia di reato”.
da CABS
Il CABS è un’associazione di volontari con sede a Bonn specializzata nell’antibracconaggio
E’ attiva in Italia con numerosi nuclei, oltre che a Malta, Francia, Germania, Spagna, Cipro e Libano
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!