Tombe Ipogee, Mangialardi: “si è superato il limite”
"Avevo chiesto individuare tecnico per risolvere problema, non è stato fatto: si ammetta che si vuole strumentalizzare la gente"
Sono tanti i cittadini che da giorni continuano a contattare gli uffici comunali dello Sportello Unico dell’Edilizia, i quali dallo scorso 14 ottobre sono a disposizione di tecnici, proprietari e concessionari di tombe ipogee per valutare le possibili soluzioni da adottare al fine di permettere le tumulazioni, oggi vietate per ragioni di sicurezza da un’apposita ordinanza.
Sembra invece destinato a rimanere disatteso l’invito rivolto dal sindaco Maurizio Mangialardi a un nutrito gruppo di cittadini che nei giorni scorsi avevano voluto incontrarlo per chiedere la modifica delle linee guida recentemente elaborate dall’Area Tecnica.
“Avevo sollecitato queste persone – spiega Mangialardi – a individuare un loro tecnico di fiducia in grado di confrontarsi con i nostri uffici sulla base di una o più proposte migliorative. Proposte ovviamente sottoscritte e rispettanti la normativa nazionale, non certo un vago insieme di idee, suggestioni e banalità, come spesso capita quando a occuparsi di temi tecnici sono persone che non possiedono le competenze necessarie.
A oggi, però, non ho ricevuto nessuna notizia in merito, nonostante avessi offerto la mia disponibilità a organizzare personalmente questo tipo di incontro, volti a trovare concretamente una soluzione ai problemi dei cittadini”.
“Al contrario – continua il sindaco – vedo che quelle stesse persone continuano a organizzare incontri pubblici sul territorio, dove si chiede ai cittadini di partecipare per prendere decisioni volte a proseguire non meglio precisate azioni a tutela dei loro diritti.
Ma quale decisioni vorrebbero prendere se l’unica strada percorribile per risolvere la questione la hanno scartata in partenza? E allora si faccia chiarezza e si abbia il coraggio di dire la verità, e cioè che come già accaduto spesso in passato con l’organizzazione di ogni sorta di comitato, anche questa volta l’obiettivo di organizzare la protesta non è volto a trovare soluzioni, bensì ad amplificare i problemi, strumentalizzando la buona fede di tante persone, e in questo caso addirittura il loro dolore e le loro emozioni, per mero calcolo politico.
Credo che a tutto ci sia un limite, e qui lo si è davvero superato”.
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