“Raggiunto un equilibrio tra il Comune e le famiglie con figli disabili”
"Gli Uffici Comunali stanno lavorando anche sugli altri servizi rivolti alla disabilità, come i centri diurni"
È terminata in questi giorni una lunga trattativa che ha visto contrapposti il Comune di Senigalliada una parte ed Amici Disabili– Unione Nazionale Consumatori dall’altra.
Oggetto del contendere è stato il “Regolamento unico per l’accesso ai servizi sociali e per la compartecipazione economica degli utenti”, approvato nel dicembre 2017 dal Comune, che nella sua prima formulazione prevedeva una compartecipazione alle spese da parte delle famiglie dei disabili, che se applicata le avrebbe messo in ginocchio economicamente.
I servizi ai disabili hanno un costo ed è giusta la compartecipazione delle famiglie, purchè non appesantisca i loro bilanci a tal punto da costringerle a rinunciare a servizi fondamentali per l’assistenza e l’integrazione dei lori figli.
La disabilità è una realtà sconosciuta ai più, perché essa, tra i tanti problemi che ognuno può immaginare, crea una sfera di solitudine intorno al ragazzo disabile ed alla sua famiglia, costretti giorno e notte a risolvere i problemi quotidiani, talora irrisolvibili .
Disabilità significa in molti casi non autosufficienza e necessità di costanti aiuti e presenze.
È triste dirlo, ma tutto ciò implica anche spese giornaliere, spesso ingenti per le famiglie.
Il Regolamento approvato nel 2017 andava ad incidere proprio sull’aspetto economico ed imponeva una partecipazione alla spesa delle famiglie molto onerosa, in alcun casi insostenibile.
Quindi ci siamo uniti nell’associazione “Amici Disabili”–Unione Nazionale Consumatori ed all’Avv. Corrado Canafoglia ed abbiamo iniziato un’attività intensa, durata oltre 1 anno di confronto, a tratti anche duro, con il Comune per far capire all’Ente i danni che avrebbe prodotto alle nostre famiglie sequel Regolamento fosse stato applicato.
In particolare molte famiglie avrebbero dovuto rinunciare all’assistenza domiciliare educativa, la cui spesa aumentata diventava troppo onerosa per le famiglie.
L’educatore in molti casi è l’unico contatto con l’esterno che i nostri figli hanno e dover rinunciare a tale servizio avrebbe vanificato il lavoro di anni facendoci sprofondare di nuovo in un baratro.
Abbiamo elaborato uno studio approfondito e lo abbiamo sottoposto agli Uffici Comunali dei Servizi Sociali, trovando nel suo Dirigente, Dr. Maurizio Mandolini, e nella sua funzionaria, Dr.ssa Giusy Campolucci, validi e seri interlocutori.
Non sono mancati momenti di frizione, superati con il confronto anche tecnico.
Oggi possiamo dire di aver raggiunto un equilibrio tra le esigenze di bilancio del Comune e quello delle famiglie e dei loro figli disabili, evitando così che parole come “integrazione sociale“ non restino nel mondo dei sogni.
Per far capire le nostre posizioni il 28.5.2018 abbiamo organizzato anche un convegno dal titolo“ Disabilità ed inclusione tra diritto e realtà”,cui hanno partecipato come relatori il Vescovo Franco Manenti,l’avv.Canafoglia, l’assessore Carlo Girolametti e il dr.Fabio Ragaini del gruppo Solidarietà e da tale incontro sono emersi importanti spunti di approfondimento.
Dopo tanto lavoro oggi vediamo accolte le ns. tesi e finalmente dal 20 ottobre 2019 iniziano ad arrivare le fatture per i servizi domiciliari a carico delle famiglie, riferite a gennaio 2019 e ricalcolate in base alla modifica del Regolamento così come da noi voluta, che ci consente oggi di continuare i percorsi con i nostri figli.
Gli Uffici Comunali stanno lavorando anche sugli altri servizi rivolti alla disabilità, come i centri diurni.
Se possiamo trarre una morale da questa vicenda è che non bisogna mai arrendersi alle avversità della vita, piccole o grandi che siano, impegnarsi e combattere insieme non disperando che nel cammino duro talora si incontrano delle mani amiche.
Al prossimo progetto!
Le mamme ed i papà di “Amici Disabili”
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