Ponte II Giugno, Mangialardi: “Valutare l’opzione di un’opera più adeguata alla città”
"Un’opera così impattante, seppur impeccabile dal punto di vista strutturale, rischia di vanificare il lavoro dell’Amministrazione"
È chiaro ed evidente a tutti come il focus riguardante il rifacimento del ponte 2 giugno attenga principalmente al tema della sicurezza fiume Misa. Su questo non ci possono essere dubbi, e anzi intendo ringraziare pubblicamente la Regione Marche, nelle figure del presidente Luca Ceriscioli e dell’assessore Angelo Sciapichetti, e il Consorzio di Bonfica, nella persona del presidente Claudio Netti.
Un grazie davvero sentito, anche perché, come dimostra questo ennesimo grande lavoro, negli ultimi cinque anni abbiamo constatato un cambio di passo significativo in Regione rispetto alla realizzazione di interventi per la messa in sicurezza del fiume, di cui lo stesso ente è l’unico titolare.
Di fronte a questa opportunità, l’Amministrazione comunale aveva espresso già tempo fa una chiara indicazione: quella di realizzare un ponte carrabile, che lasciasse all’Amministrazione la possibilità di deciderne o meno l’apertura al traffico veicolare, e soprattutto a campata unica, in modo da aumentare la capacità dell’acqua grazie all’eliminazione della struttura a piloni, al fine di mitigare significativamente i rischi correlati al passaggio del fiume nel centro cittadino.
Oggi, di fronte alla proposta progettuale che ho voluto venisse presentata dal Consorzio alla città durante i lavori della II commissione consiliare per evitare valutazioni banali e ingegneristicamente inesistenti, credo sia necessario riaprire una riflessione, Molte, infatti, sono le perplessità sollevate dal progetto, a partire dallo stridente contrasto di una simile struttura composta da un arco in acciaio, ringhiere e profili zincati di bianco e dotata di illuminazione, con gli stili architettonici del nostro centro storico.
Un’opera così impattante, seppur impeccabile dal punto di vista strutturale, rischia di vanificare il lavoro realizzato dall’Amministrazione comunale nel corso degli ultimi dieci sul piano edilizio e urbanistico per riqualificare il patrimonio storico-artistico e rigenerare interi quartieri, come per esem
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