Diritti al Futuro boccia il progetto del nuovo ponte sul Misa a Senigallia
"Un forte elemento di disturbo, nessuna qualità architettonica, nessuna armonia col paesaggio"
Il Consiglio Direttivo di Diritti al Futuro intende esprimere le seguenti considerazioni sulle proposte delnuovo ponte II giugno presentate dal Consorzio di Bonifica.
Se da una parte si esprime apprezzamento per la rinnovata attenzione che la Regione Marche – ente proprietario e responsabile in materia di manutenzione e prevenzione dei corsi fluviali – sta prestando al bacino idrografico Misa – Nevola dall’altro si ritengono non soddisfacenti e da riesaminare in modo approfondito le due ipotesi progettuali del nuovo ponte ad arcata unica che dovrà collegare il Corso 2 Giugno con Via Carducci. Appare da subito evidente infatti la loro incompatibilità estetica rispetto al contesto urbano circostante.
Pur conoscendo la stringente normativa vigente in questo ambito in tema di realizzazione di opere pubbliche, la progettazione di cui stiamo parlando non può non tenere conto che ci troviamo in un area importante e particolarmente delicata e pregiata come il centro antico di Senigallia, che negli ultimi quindici anni – grazie all’attuazione delle previsioni del piano particolareggiato in ambito urbanistico – è stato oggetto di un complesso e notevole processo di pedonalizzazione e di rigenerazione urbana con evidenti conseguenze positive in termini di qualità della vita, di bellezza del paesaggio urbano, di sviluppo economico e di significative attività culturali e turistiche.
Analizzando le tavole progettuali – seppur sommariamente per la limitata documentazione a disposizione – le prime e più evidenti conseguenze che si avrebbero, se uno dei due progetti andasse in porto, sarebbe la rottura della continuità visiva che hanno, da sempre, avuto i Portici Ercolani con anche l’inserimento di elementi decontestualizzati dal paesaggio urbano del centro storico cittadino la cui architettura risale alla metà del Settecento e i cui recenti e molteplici interventi di riqualificazione hanno mantenuto e promosso qualità edilizia, cura nella manutenzione delle facciate e tipologia edilizia aggraziata e coerente col sistema circostante.
Dal nostro punto di vista il progetto di ponte ad arco, oltre ad essere un forte elemento di disturbo visivo rispetto le quinte architettoniche dei Portici Ercolani, si presenta senza alcuna qualità architettonica, mentre non ci sembra minimamente da prendere in considerazione l’altra ipotesi, che quasi a voler riproporre il cosiddetto “Ponte Rosso” (ponte ferroviario che si trova in via Dalmazia) con i suoi parapetti chiusi, occlude pesantemente la visuale dei Portici Ercolani.
Riteniamo perciò che la Regione Marche – soggetto committente dell’opera – in collaborazione con il Comune di Senigallia diano nuovo e vincolante indirizzo di progettazione al soggetto attuatore Consorzio di Bonifica affinché il nuovo ponte, da realizzare a campata unica, debba sapersi inserire armoniosamente nel paesaggio del centro storico della città, debba garantire una permeabilità visiva e quindi evitare parapetti chiusi, debba avere colori che si abbinino con il bianco della pietra d’Istria e delle facciate che si affacciano sul Fiume Misa e sappia mettere in sicurezza e comfort la mobilità pedonale e ciclabile.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!