Il Nuovo Ponte 2 Giugno potrebbe essere già realtà per la primavera 2020
"Il nuovo ponte permetterà una capacità di 428 metri cubi di acqua al secondo"
Il Nuovo Ponte 2 Giugno potrebbe essere già realtà per la primavera 2020. Ad annunciarlo è stato il presidente del Consorzio di Bonifica Marche Claudio Netti durante la riunione della II Commissione consiliare svoltasi nel pomeriggio del 21 ottobre.
L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sul futuro del Ponte II Giugno, chiuso dal 2016 per inagibilità; presenti anche il vice sindaco Maurizio Memè e l’assessore ai lavori pubblici Enzo Monachesi.
Se negli ultimi giorni il focus dell’attenzione cittadina si era spostato per certi versi sull’estetica della nuova struttura, Netti ha posto l’accento sulle caratteristiche di natura tecnica ed ingegneristica: “Sarà a campata unica”; la mancanza di piloni di sostegno in alveo attualmente presenti, permetteranno in caso di piena di far defluire meglio il fiume Misa senza correre il rischio che rami e sterpaglie possano provocare un effetto tappo.
Proprio questa è la priorità dell’ente: la Regione non finanzia infatti un nuovo ponte ma un’opera idraulica per rendere il Misa, di cui ha la competenza, più sicuro.
“Il nuovo ponte permetterà una capacità di 428 metri cubi di acqua al secondo – ha spiegato Netti – grazie anche ad uno sfioratore, un’opera che entrare in funzione in casi eccezionali; non ci interessa se è vecchio e ammalorato- ha aggiunto l’avvocato – verrà sistemato dalla Regione solo per rendere più sicuro il fiume, senza piloni ed incrementando di un metro il passaggio sotto il ponte”.
In merito all’eventualità di consentire l’utilizzo solo ciclopedonale Netti è stato chiaro: “Deve essere carrabile: i mezzi di soccorso devono passare. Il pedonale non può essere convertito in carrabile in emergenza perché deve avere dissuasori stabili non rimovibili. Se al ponte 2 Giugno facciamo perdere gli elementi della difesa idraulica, non lo può più finanziare la Regione. E’ impattante? Si. Da una ventina d’anni sento però dire che quando si fanno cose nuove in un ambiente che ha una sua storia, devono essere evidenti. Pensiamo inoltre di dotarlo di un’illuminazione di prestigio con Guzzini”.
Un progetto che è stato accolto in generale con entusiasmo sia dalla maggioranza che dalla minoranza: solo il consigliere Sartini ha espresso dubbi, sia per la struttura architettonica che per i costi.
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