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“Possibile che la Giunta ami più falso storico che la cura del patrimonio di Senigallia?”

"Piazza Simoncelli e ora forse ponte 2 Giugno: verrà il tempo in cui ci pentiremo di aver archiviato il passato con tanta fretta"

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Via Carducci a Senigallia e il ponte II Giugno

In questi giorni si legge un po’ dappertutto, sulla stampa locale, del nuovo ponte sul Misa che l’amministrazione Mangialardi starebbe progettando insieme alla Regione Marche.


La struttura andrebbe a sostituire quella in pietra del Ponte 2 Giugno che connette il Corso con Via Carducci, in una soluzione di continuità dovuta anche alla decisione di pedonalizzare la struttura sin dal 2016.

Stando a quanto riportato, il Ponte 2 Giugno – struttura inaugurata nel 1947, – avrebbe due problemi sostanziali: da un lato una precaria staticità (ed ecco perché la pedonalizzazione ‘forzata’) e dall’altro la presenza dei piloni che impedirebbe il fluire di tronchi d’albero e residui in genere, specie in caso di piena del fiume Misa, col rischio di creare pericolose esondazioni.

Da qualche giorno girano in rete anche dei primi rendering di quel che sarebbe il nuovo ponte: una struttura metallica, bianca, priva di piloni e sorretta da due archi.

Acclarato che vi sia un problema di staticità che andrebbe risolto, rimane assai poco comprensibile come un lavoro costante di escavazione dell’alveo del fiume non possa sopperire al problema dell’incastro dei residui portati dalla corrente sotto i piloni di un eventuale ponte in stile più tradizionale.

Vi è inoltre da dire che se il rendering risponde a realtà con adeguata approssimazione – e lo sapremo probabilmente tra pochi giorni, – la nuova struttura andrà ad impattare sulla fisionomia del lungofiume in modo niente affatto trascurabile: saremo posti di fronte ad un cambiamento radicale che davvero poco sembra sposare le linee altrimenti storiche dei palazzi prospicenti il fiume.

Senza voler rammentare lo stato di abbandono in cui versa il Palazzo Gherardi, proprio di fronte all’eventuale nuovo ponte, si può citare a titolo di esempio il progetto per il rifacimento di Piazza Simoncelli: possibile che questa amministrazione ami il falso storico più della cura dello storico patrimonio che invece andrebbe tutelato?

Da un lato si progetta una piazza mai esistita, con tanto di improbabile fonte ebraica al centro di una stella di David, e dall’altro ci si sbarazza in tutta fretta di una struttura risalente al 1947 senza proporre soluzioni conservative ma soltanto una sostituzione in stile Tomorrowland.

Vale la pena che tutti ci ricordiamo come un’opera di valore storico (artistico o meno) rappresenti un pezzo di vita di una città e di essa documenti l’identità: non abbiamo troppa fretta di archiviare il passato perché giungerà il giorno in cui ci pentiremo d’averlo fatto ma allora, indubitabilmente, sarà troppo tardi.

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