“Le città sono un punto al contrario”, il libro di Ava Kerry
E' la vincitrice del premio letterario Parola Mia di Scapezzano di Senigallia
Esce “Le città sono un punto al contrario” di Ava Kerry.
La lettura di questa silloge ci obbliga ad abbandonare le rassicuranti certezze della sintassi cui siamo educati sin dagli albori della nostra formazione scolastica, per scoprire un linguaggio nuovo, diverso.
Un linguaggio che nutre in seno una vitalità dirompente, futurista e futuribile; un’energia che un punto o una virgola non possono e non riescono a contenere, bloccare, spezzare.
Un linguaggio che ha urgenza di essere ciò che è, che non vuole indossare maschere e lustrini, che avverte la necessità di raccontarsi così come sgorga dallo stomaco e dalle mani, senza che il filtro razionale del cervello possa addomesticarlo in forme e modelli culturalmente apprezzabili nei salotti borghesi.
Inevitabilmente i versi sono pieni di enjambement, ma non per la ricerca di un vezzo poetico o per la volontà di autenticarsi nelle gabbie dorate della metrica o della prosodia classica, quanto per la velocità con cui essi si rincorrono, per la pienezza di significato non imprigionabile in una sola riga e che si moltiplica all’infinito grazie alla potenza evocativa e alla forma plastica delle parole.
Ava Kerry nasce nel 1992. Da bambina studia musica: solfeggio, chitarra classica e canto. Appassionata di letteratura italiana e straniera inizia a scrivere all’età di undici anni. Fortemente attratta fin da piccolissima anche da tutte le arti figurative e plastiche, subito dopo il diploma si trasferisce a Dublino, dove consegue una certificazione ITEC. In seguito lavora come make-up artist in teatro e per il cinema. Apprende inoltre le tecniche delle arti orafe nella scuola della celebre Deirdre O’Donnell.
Durante la sua permanenza in Irlanda, Ava continua a scrivere in italiano, inglese e in lingua dialettale. È del 2012 la sua prima pubblicazione, Altergo (in lingua italiana, Ed. Tracce) che vince nel 2013 il Premio Speciale del Presidente al Premio Nazionale Histonium.
Tornata in Italia nel 2015 Ava si iscrive all’Accademia di Belle Arti e Design POLIARTE di Ancona, scegliendo il corso di Disegno Industriale. Prosegue poi la sua formazione nell’Atelier Orafo di Fulvio Bagna, progettando e producendo gioielli (2018).
Nello stesso anno è inserita nell’antologia Riflessi, nel 2019 nell’antologia M’Illumino d’immenso (entrambe di Ed. Pagine).
È sempre del 2019 il Primo Premio che Ava vince al Premio Letterario Parola Mia (Scapezzano, Senigallia).
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