“Solo no”, la recensione del film proiettato al Gabbiano di Senigallia
Nel cast Anna Teresa Rossini e Mariano Rigillo
“Solo No”, il film scritto e diretto da Lucilla Minimmo è stato presentato lunedi 14 ottobre tra gli eventi speciali del cinema Gabbiano di Senigallia.
Per la regista esordiente (con all’attivo però diverse esperienze di regia tra tv e cortometraggi) è la quarta di cinque tappe dopo Napoli, Bologna e Milano (l’ultima sarà Roma), all’interno di un tour autunnale organizzato da Movieday, l’ottima piattaforma-startup che da diversi anni si occupa di attirare nelle sale un consistente numero di spettatori per ammirare pellicole dalla distribuzione assai difficile, soprattutto indipendenti, contribuendo così a far conoscere questi validi autori emergenti che altrimenti rimarrebbero nascosti a quella sacrosanta fetta di pubblico interessata soprattutto al cinema d’autore.
La protagonista del film è la senigalliese d.o.c. Anna Teresa Rossini, nei panni di Cecilia, attrice che da anni vive volontariamente segregata e confinata all’interno del “suo” teatro, ormai chiuso, per impedirne la distruzione fisica e morale. Francesco (intepretato da Francesco Zecca) è il suo unico legame con l’esterno, amico e fedele sostenitore che continua a provare con lei sul palco quella “Madama Butterfly” mai andata in scena a causa di un incidente misterioso accaduto tanti anni prima. Ma Francesco inizia a cambiare atteggiamento, e Cecilia dovrà prendere in considerazione l’idea di fare i conti con il passato, rendersi conto del presente ed accettare il suo futuro.
“Se questo teatro crollerà, non avrò fallito solo io. Avrà fallito, per l’ennesima volta, il più vero, il più intimo e universale progresso di tutti noi”, dice Cecilia, interpretata in maniera straordinaria e con un’aderenza inappuntabile al personaggio da Anna “Cicci” Rossini, un attrice sempre soprendente sia che la si veda calcare un palcoscenico sia che la si ammiri al cinema o in televisione.
Tra le sue innumerevoli interpretazioni in film o produzioni televisive vale la pena di ricordare almeno quelle di “Va dove ti porta il cuore” (1996) di Cristina Comencini, “Pensavo fosse amore invece era un calesse” (1991) penultimo lavoro al cinema del compianto Massimo Trosi, “Pugni di Rabbia” (1991) di Claudio Risi, “Elvjs e Merilijn” (1998) di Armando Nanni, “Francesco” (2002) di Michele Soavi, nel riuscitissimo ruolo della madre superiora.
La struttura di “Solo No” attinge al cinema sperimentale con tinte noir, sfiorando quasi il thriller, e riesce a convincere nello stile utilizzato dalla regista per ricreare un’atmosfera cupa nei momenti in cui il rapporto tra i due protagonisti inizia a vacillare, generando tensione in quel contesto di “patologica fusione tra arte e vita” (ripensando a Carmelo Bene). Mariano Rigillo (indimenticabile attore di teatro e televisione, nonché di note pellicole come “Metello” di Bolognini, “Bronte” di Florestano Vancini, “Il Corsaro Nero” di Sergio Sollima, “La colonna infame” di Nelo Risi, “Leone nel Basilico” di Leone Pompucci, solo per citarne alcune) rimane in scena per poco tempo nel ruolo del proprietario del teatro, ma la sua pur breve presenza lascia un segno profondo assai, recitando solo con lo sguardo e pochi gesti.
La sala del cinema Gabbiano era completamente gremita, alla presenza dell’autrice, dei due attori sopra citati Rossini e Rigillo, e di Giovanni La Fauci, a cui si debbono la colonna sonora, le scenografie e persino i costumi del film. “Solo No” è stato girato interamente a Novara Di Sicilia e ha avuto, tra gli altri sostenitori, anche quello della nota attrice Carolina Rosi, figlia del grande Francesco. Ancora una volta grazie, Cinema Gabbiano !
Da
Federico Pergolesi
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