Regione, Brignone (Possibile): Gender non esiste, assessora Bravi spieghi sue parole
"Non c’è più alcun senso di vergogna di diffondere fake e informazioni distorte dall’interno delle istituzioni"
“Il baratro che sta raggiungendo larga parte della classe politica si palesa quando non c’è più alcun senso di vergogna di diffondere fake e informazioni distorte dall’interno delle istituzioni.
Le Marche non fanno eccezione e non potevamo farci mancare le perle di consiglieri regionali e comunali che gridano allo scandalo per il temutissimo pericolo gender“.
Lo dichiara la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone, intervenendo sulla polemica sollevata sul progetto ‘W l’Amore’.
“Il gender non esiste – aggiunge Brignone – bisognerebbe ripeterlo ogni giorno, in ogni sede, a partire da quelle istituzionali. Quando ero parlamentare, nell’Aula della Camera, l’ho fatto sempre, alzandomi e chiedendo la parola ogni volta che lo sentivo nominare. Eppure nelle Marche succede un progetto di educazione affettiva e alla sessualità che segue le direttive Oms in tema di salute sessuale, diventi un caso“.
“Se il comportamento oscurantista dei leghisti non stupisce – conclude Brignone – lascia almeno perplessi il fatto che un’assessora regionale di ‘quel che fu il centro sinistra’ si dissoci da un progetto serio, portato avanti da professionisti, su basi mediche e scientifiche e che ribadisca di “non condividere questa modalità di affrontare l’affettività”.
Sarebbe interessante sapere se le dichiarazioni dell’assessora all’istruzione Loretta Bravi corrispondano a verità, che cosa intenda per “queste modalità” e quali secondo lei sarebbero le modalità preferibili, rispetto a progetti portati avanti da medici e operatori del settore e già sostenuti dal SSN da altre regioni“.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!