Lega Senigallia a fianco dei gruppi contrari al muro fonoassorbente proposto da RFI
"Scelta una soluzione a bassa tecnologia e ad alto impatto ambientale"
La Lega di Senigallia esprime il proprio sostegno ai gruppi di opinione che si sono organizzati in numerosi Comuni della costa marchigiana per opporsi al recente progetto messo a punto da RFI Rete Ferroviaria Italiana per realizzare un sistema di barriere fonoassorbenti lungo molti tratti della linea ferroviaria costiera marchigiana.
Questo progetto persegue l’obbiettivo condivisibile di ridurre l’inquinamento acustico prodotto dal traffico ferroviario nei confronti degli insediamenti urbani esistenti vicino alla linea ferroviaria, alle stazioni ed ai parchi ferroviari.
Per una serie di ragioni che non sono state rese pubbliche RFI ha scelto una soluzione a bassa tecnologia e ad alto impatto ambientale per ottenere una limitazione dell’inquinamento acustico. Si tratterebbe come è noto di collocare lungo uno o due lati della linea ferroviaria pannelli fonoassorbenti che in alcuni tratti possono arrivare ad essere alti dieci metri rispetto al piano di campagna.
Gli effetti negativi sono stati spiegati alla popolazione residente nel corso dei numerosi dibattiti che sono stati organizzati dai Comitati contrari al muto fonoassorbente di RFI.
E’ stato evidenziato il pesante impatto paesistico che verrebbe prodotto da un muro costituito da pannelli fonoassorbenti che potrebbe svilupparsi per diversi chilometri lungo la linea. Si evidenziano gli effetti negativi prodotti dai pali di fondazione su cui si appoggiano i pannelli fonoassorbenti che possono andare ad interrompere le falde acquifere che vicino alla costa scorrono spesso a pochi metri sotto il piano di campagna. Si considera poi come rilevante l’impatto sia sul
microclima che sulle relazioni sociali di vicinato.
Nei primi casi di realizzazione di alcuni tratti “sperimentali”del muro fonoassorbente, come a Senigallia in via Perugia, gli effetti sono risultati largamente insoddisfacenti anche per quanto riguarda la sistemazione degli spazi a terra su cui si appoggiano i nuovi pannelli che di solito hanno una struttura in calcestruzzo.
Si segnalano anche i disagi ed i danni subiti dai proprietari delle aree confinanti con la sede ferroviaria che sono stati colpiti da un procedimento di esproprio. Il primo tratto “sperimentale” che il Comune di Senigallia ha concordato recentemente con RFI è risultato un vero fallimento ed ha dimostrato sul campo l’errore di impostazione compiuto da RFI nella scelta della soluzione molto costosa di realizzare decine di chilometri di pannelli fonoassorbenti.
In Europa sono state adottate in diversi Paesi altre soluzioni prive di controindicazioni ambientali che consistono nella sostituzione del materiale ferroviario esistente con nuove soluzioni tecnologiche che riguardano sia il materiale rotabile ( nuovi sistemi di frenatura od altro) che il materiale fisso di armamento delle linee. Questo tipo di intervento focalizzato su nuovi materiali e su nuove soluzioni tecnologiche ha evitato di solito la realizzazione di ingombranti pannelli fonoassorbenti.
La Lega di Senigallia si augura che la Regione Marche intervenga finalmente in maniera chiara e decisa con il suo peso istituzionale per convincere RFI sia ad abbandonare la scelta sbagliata del muro fonoassorbente che a investire in tecnologie più moderne da applicare al materiale fisso e rotabile usato sulle linee ferroviarie marchigiane al fine di limitare l’inquinamento acustico prodotto dal traffico ferroviario.
Lega Senigallia
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