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Violenza privata a Senigallia: marito minaccia moglie con pistola

L'arma si è rivelata poi un giocattolo, ma per l'uomo, non nuovo a condotte violente, è stato deciso il divieto di avvicinamento

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Stalking, violenza sulle donne

Non si arrestano gli episodi di violenza domestica: l’ultimo caso ha visto come vittima una donna extracomunitaria da tempo residente in città.


Tutto ha avuto inizio pochi giorni fa quando la donna, apparsa in preda alla disperazione, si recava presso il Commissariato di Polizia per sporgere denuncia contro il proprio marito, un 50enne extracomunitario, da tempo presente in Italia.

Il personale di polizia, specializzato per i casi di violenza di genere, procedeva a raccogliere lo sfogo della donna che raccontava di episodi di violenza che risalivano anche a diverso tempo addietro e che continuavano con una costante: l’uomo, spesso in preda ai fumi dell’alcool, le usava violenza fisica colpendola con calci e pugni, ma anche con oggetti, offendendola con ogni tipo di epiteto.

La donna riferiva di non esser più intenzionata a subire tali comportamenti.

In passato, numerosi erano stati gli interventi delle forze di polizia nei momenti in cui l’uomo si trovava in evidente stato d’ebbrezza.

L’ultimo episodio di violenza, secondo il racconto della donna, avrebbe visto il marito impugnare una pistola, tipo revolver, e puntarla contro la moglie, minacciando di usarla nei suoi confronti ed allo stesso tempo colpendo la compagna con forza.

Era stato proprio quest’ultimo episodio a spingere la denunciante a rivolgersi alla Polizia.

Gli agenti attivavano dunque il protocollo previsto per i casi di violenza sulle donne, fornendo tutte le informazioni previste e, onde evitare pericoli per l’incolumità, anche un alloggio presso un familiare in modo da evitare contatti con il marito.
Al contempo, la Polizia avviava le attività di indagine per ricostruire la vicenda familiare fin dal principio.

Nell’ambito degli accertamenti effettuati gli agenti effettivamente sequestravano una pistola al marito che, però, risultava essere arma giocattolo, ed acquisivano altri elementi da cui si traeva conferma della gravità delle condotte di violenza messe in atto.

I poliziotti immediatamente informavano l’autorità giudiziaria di Ancona dei gravissimi fatti accaduti tra le mura domestiche , mettendo in rilievo le forme di violenze che la donna era stata costretta a subire nel corso degli anni: nei confronti dell’uomo il GIP del Tribunale di Ancona emetteva un divieto di avvicinamento alla moglie e nei luoghi da questa frequentati, al fine di evitare situazioni di pericolo e tutelare la denunciante da eventuali aggressioni.

Nel frattempo, per la più ampia tutela della vittima, sono stati avviati i contatti con le strutture socio assistenziali deputate ad attuare altre forme di sostegno.

“Bisogna aggiungere – specifica il vice questore aggiunto del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Senigallia, Agostino Maurizio Licari – che, come accaduto anche in questo grave episodio di violenza, le attività ormai da tempo avviate in perfetta sintonia tra la Polizia ed i servizi socio assistenziali per i casi di violenza di genere verificatisi sul territorio, hanno consentito di intervenire efficacemente e tempestivamente, evitando più gravi rischi a carico delle vittime”.

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