Dati ISTAT, sempre meno lettori in Italia
"Per il futuro occorre una svolta, invertire le tematiche culturali attuali"
L’ISTAT regola un quadro niente affatto confortante sulla diffusione della cultura nel nostro paese: i lettori sono ancora in calo. Scesi al 40,20% nel 2016 (erano il 42% nel 2015) ed un ulteriore calo nel 2017, un dato che preoccupa: “una famiglia su dieci non ha in casa neppure un libro“.
Circa ventitre milioni di persone dichiarano d’aver letto almeno un libro in dodici mesi per motivi non strettamente scolastici o professionali. Sono le donne ad avere maggiore volontà alla lettura, (già a partire da sei anni) con un indice di lettura del 47,50% contro il 33,40% degli uomini, con almeno un libro letto nel corso dell’anno.
“Gli italiani sono lettori deboli“. I più appassionati alla lettura sono i giovani tra gli undici e i quattordici anni (il 51% rispetto a tutte le altre classi di età). Resistono, inoltre, i lettori cosiddetti forti ( almeno dodici libri letti in un anno). Come genere, il primato spetta alla narrativa.
Quello che mi stupisce in questo periodo epocale, il degrado della cultura, il venir meno del dibattito su tematiche culturali. Mancano conferenze, non esistono più confronti, su cinema, teatro, musica, poesia e l’arte della scrittura romanzesca. Il nostro paese non riesce a promuovere un piano culturale che coinvolga le istituzioni e favorisca il funzionamento delle nostre organizzazioni fondamentali come la scuola, l’università, case editrici, teatri e musei. I giornali, la radio e la televisione svolgono un ruolo maggiormente più di pubblicità per favorire interessi economici anzichè dare un messaggio con contenuti maggiori di educazione ed eventualmente insegnamenti culturali soprattutto per le generazioni giovanili.
Per il futuro occorre una svolta, invertire le tematiche culturali attuali, creando iniziative che sicuramente interessano gli italiani, soprattutto i giovani. Bisogna leggere sempre di più, la lettura è importante poichè ci scopre nuove cose, ci aiuta ad avere un più elevato livello culturale e naturalmente una migliore coscienza.
da: Duilio Marchetti
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