Comitato Tombe ipogee: “Dal comune un atto pesante nei confronti dei cittadini”
"Se il bando era viziato dalla'inizio e quindi, anche se in ritardo di ben 3 anni, va annullato responsabilizzando chi lo ha emanato"
Dice il post del Comune di Senigallia: “Stop alla tumulazione nelle tombe ipogee. Mangialardi: “Al lavoro per soluzione che permetta di coniugare la sepoltura con l’incolumità dei lavoratori”.
Tutelare i lavoratori è un dovere, lo dice anche il Comitato. Lo stesso dovere che si dovrebbe avere però nei confronti dei cittadini concessionari di tombe ipogee che, pur avendo loculi liberi, senza alcun avvertimento dell’ordinanza n.138/2019 , sono stati costretti a comperarne di nuovi per i propri cari defunti al costo di 3000 euro. Non tutti sono nelle condizioni di farlo e una volta finiti i 30 loculi disponibili (non ve ne sono altri) dove andranno sepolti i prossimi defunti?
La gara vinta dalla Ditta ha voci che indicano chiaramente l’obbligo di garantire la sicurezza dei lavoratori ma stranamente queste problematiche vengono fuori solo ora dopo ben 3 anni dall’appalto che tra l’altro scade a settembre 2019.
Poichè sembrerebbe che nei comuni limitrofi una ordinanza pari a quella del Comune di Senigallia non è stata adottata e le tumulazioni nei loculi e Tombe ipogee vengono tutt’ora fatte, riteniamo che questo atto autoritario non fosse così impellente vista anche la data di scadenza imminente dell’appalto.
Allora i casi sono due:
1) il bando di gara era viziato dalla’inizio e quindi, anche se in ritardo di ben 3 anni, va annullato responsabilizzando chi lo ha emanato;
2) il bando di gara emanato rispetta invece tutte le norme di legge, tra cui quelle della sicurezza, e allora la Ditta va obbligata all’osservanza delle regole ivi inserite o in caso contrario la si svincola dall’accordo dietro una penale per non aver rispettato quanto sottoscritto.
Invece dal Comune è stato fatto un atto pesante e autoritario nei confronti dei cittadini perchè, senza alcun avvertimento, tutte le tombe ipogee sono state giudicate impossibilitate alla tumulazione e senza alcun verbale di sicurezza a nostra conoscenza che ne attesti il pericolo.
E qualora vi fosse, cosa che dubitiamo, nessuno dei concessionari lo ha ricevuto come sarebbe stato opportuno e doveroso anche se il Comune conosce i loro nomi e poteva (doveva) benissimo farlo.
L’ordinanza n.138/2019 già causa di scompiglio e malessere sui cittadini anche nei momenti di maggior dolore va ritirata immediatamente, e non come dice il Sindaco: “stiamo cercando di trovare una soluzione, monitorando anche come la questione è stata affrontata in ambito nazionale“.
Come sempre prima si mettono i divieti, poi si fanno i danni non dando soluzioni e solo alla fine si va a vedere cosa fanno gli altri in Italia.
Ad oggi i cittadini impossibilitati a seppellire i propri cari da questa ordinanza hanno solo una soluzione: comperarne di nuovi ai costi di 3000 euro l’uno, sempre che vi siano a disposizione.
Il Comune ha scelto la procedura penalizzare i cittadini anzichè concordare altre modalità di sepoltura con la ditta Appaltatrice come la strada più semplice, ma non la più veloce per coloro che hanno necessità di una sepoltura.
Ecco perché il Comitato chiede immediatamente il ritiro dell’ordinanza n.138 del 29 marzo 2019.
da m
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