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“Le primarie per il Pd Senigallia non sono un capriccio, ma la linfa vitale”

"Il prossimo candidato sindaco non può essere scelto da circoli ristretti"

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Primarie Pd

I Giovani Democratici di Senigallia intendono ringraziare pubblicamente il Partito Democratico per l’esito positivo dell’unione comunale del 25 luglio scorso.

Le primarie sono l’unico percorso serio e democratico per scegliere chi sarà il prossimo candidato sindaco del centrosinistra.

Lo strumento delle primarie – libere e aperte – non è un capriccio, ma la linfa vitale del Partito Democratico. Le primarie sono previste dallo statuto, fanno parte del nostro DNA e non possono che rafforzare il PD e tutta la coalizione di centrosinistra. Già nelle riunioni del PD delle scorse settimane era emersa forte e chiara la volontà di fare primarie serie.

La proposta di primarie di coalizione è arrivata dal Sindaco, che ha chiesto una consultazione preventiva di iscritti e simpatizzanti, importantissima per il futuro della nostra città, ma non vincolante per la scelta dei candidati alle primarie. Siamo sicuri che questo passaggio preventivo aiuterà il percorso di avvicinamento allo strumento democratico, senza però precludere la partecipazione.

In conclusione ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuto dentro e fuori dal Partito, tanto nella Direzione comunale di giugno quanto nell’Unione comunale tenutasi il 25 luglio dopo il nostro comunicato stampa: ancora una volta insieme abbiamo affermato il principio che il prossimo candidato sindaco del centrosinistra non può essere scelto da circoli ristretti, ma da tutti gli elettori, iscritti e simpatizzanti.

Commenti
Solo un commento
octagon 2019-07-28 20:05:42
Fate come vi pare, ma con i vostri soldi! cit: La proposta è stata depositata in commissione Affari costituzionali dal senatore dem Dario Parrini ed è sottoscritta da alcuni big dell’ala renziana del partito, a partire proprio da Matteo Renzi, e dal capogruppo Andrea Marcucci, da Roberta Pinotti, Matteo Richetti e Francesco Bonifazi. Il disegno di legge prevede che i 20 milioni di euro, da stanziare a partire dal 2020da stanziare a partire dal 2020, possano essere recuperati da «interventi di razionalizzazione e revisione della spesa pubblica». E se i tagli non fossero sufficienti ad arrivare a 20 milioni di euro – scrive Parrini – si dovrebbe intervenire con «variazioni delle aliquote di imposta e una riduzione della misura delle agevolazioni e delle detrazioni vigenti». Un aumento delle tasse che sarebbe indirizzato solo alle imprese e alle società e non ai redditi dipendenti, autonomi, o alle pensioni. I 20 milioni dovrebbero coprire anche le spese per gestire gli spazi e le sedi in cui si svolgono le primarie e per le pubblicità gratuite sui canali Rai. I partiti che dovessero scegliere di non fare le primarie, oltre a non attingere al fondo di 20 milioni di euro di finanziamento pubblico, verrebbero anche esclusi dal 2 per mille, una delle fonti di proventi su cui più contano le forze politiche per alleviare i loro bilanci.
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