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“Pronto Soccorso di Senigallia preso d’assalto, grave allarme”

Il sindacato Nursind scrive al sindaco: "estrema decadenza e disinteresse"

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Ospedale di Senigallia - Pronto soccorso

Lettera aperta al sindaco, che pubblichiamo integralmente, da parte del Nursind, sullo stato dell’ospedale di Senigallia.

Il Sindacato delle Professioni Infermieristiche NurSind del territorio di Ancona, in questi giorni sta raccogliendo molteplici segnalazioni da parte dei colleghi, che in trincea con le poche risorse disponibili cercano di rispondere alle molteplici necessità dei cittadini.
Una situazione di grave allarme si evidenzia al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Senigallia. Con l’inizio della stagione estiva, la congestione è arrivata ai massimi livelli. La sala d’attesa dal mattino alla sera, ospita costantemente in media circa 25 persone da assistere e curare, le barelle in dotazione sono insufficienti, di frequente sono chieste in prestito ad altri reparti. Un afflusso “anomalo” facilmente prevedibile, in estate la popolazione a Senigallia triplica, invece i servizi sanitari di primo soccorso restano gli stessi, anzi quest’anno si registrano ulteriori decurtazioni di personale.

La Guardia Medica ora è un’unica unità, gli anni precedenti se ne contavano due e il personale sanitario in pronta disponibilità per le emergenze trasporti del 118, Medico e infermiere, di frequente è chiamato a lavorare in turno per sostenere i carichi di lavoro del Pronto Soccorso senigalliese letteralmente preso d’assalto. Con questa mole di lavoro, il rischio di errori e conseguenze in danno dei cittadini è un’ipotesi più che aleatoria. Gli infermieri che operano in questi servizi con molta professionalità, passione e competenza, responsabilmente esternano preoccupazione, senza avere alcuna risposta concreta da chi ne avrebbe obbligo.

La Dirigenza dell’ASUR e dell’area vasta 2 risulta latitante. Mancano all’appello in area vasta 2 oltre 80 infermieri, il Sindacato NurSind ha chiesto di ristabilire il turn-over dei pensionamenti ma non sono ci sono state assunzioni neanche a tempo determinato, mai realizzate graduatorie di avvisi pubblici scaduti da oltre 1 anno, dal 2017 neanche completate le procedure di mobilità volontaria, eppure gli infermieri che aspettano di rientrare nelle Marche sono in migliaia.

Con la quota 100, i pensionamenti previsti entro la fine del 2019 ridurranno di oltre 100 unità il comparto sanitario, nessuna strategia si sta attuando persopperire a questa emergenza. Ormai l’obiettivo è chiaro, depauperare il Servizio Sanitario pubblico per spingere i cittadini verso forme assicurative private. Il Sindacato delle Professioni Infermieristiche NurSind in questa situazione di estrema decadenza e disinteresse, chiede sostegno alle amministrazioni locali, il Sindaco quale Autorità Sanitaria locale in queste criticità, ha il dovere civico e politico di predisporre ogni misura utile a garantire la sicurezza di cittadini e operatori.

I lavoratori della sanità pubblica non possono essere lasciati soli.

Confidando nella sua collaborazione, si porgono distinti saluti.

Segretaria Territoriale NurSind Ancona
Elsa Frogioni

Commenti
Ci sono 3 commenti
Mario2 2019-07-22 11:19:59
Panem et circenses. Dopo 2000 anni la gente si fa ancora fregare con gli stessi sistemi, tutti la Jambore e a fare l'aperitivo, perchè preoccuparsi dell'Opedale o del Pronto soccorso se al momento non gli serve?
E' proprio vero ogni popolo ha i governanti che si merita.
octagon 2019-07-22 13:22:03
Parole sante! I cittadini che s'indignano e si preoccupano sono pochi, sanno soltanto fare la voce grossa solo quando sono in attesa da ore e chiedono, quanto manca a me? Oppure offendono, l'altra notte un paio si sono rivolti all'infermiera del triage in modo offensivo, riesci a mala pena a trattenerti, verso le 05:00, dopo ben 8 ore senza mai fermarsi, trattieni ormai la rabbia pacata perchè non hai più nemmeno voglia "de discorre"! Oppure alcuni si permettono di chiamare l'ambulanza per delle cagate pazzesche, poi quando ne avremo abusato troppo la toglieranno come hanno tolto i servizi, ma non i più essenziali! Ma tolgono quelli più costosi! Molti dipendenti ormai tifano per la chiusura, perchè siamo ridotti all'osso e siamo stanchi di vedere che tutto ruota intorno ad jesi e fabriano.
iz6qzm 2019-07-29 19:31:02
Chi sono i responsabile.della Sanità senigalliese non solo lo sappiamo ma, li conosciamo più che bene. A partire dal Presidente della regione fino ai responsabili provinciali e cittadini, tutti targati PD, la città vi consiglia di non ripresentarvi alle prossime elezioni. Vi aspetta, inesorabile,una sonora punizione, anche da 'parte degli "afecionados", per aver tradito le aspettative dei cittadini. Non basta ne Caina ne Antenora per voi traditori.
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