Comitato difesa dell’Ospedale: “Una situazione grottesca”
"Ancora una volta e sotto la stagione estiva si evidenzia la carenza di personale sanitario al Pronto Soccorso"
5 Luglio 2019 un cittadino ci segnala questa situazione sanitaria: “Salve, vorrei portarvi a conoscenza della mia esperienza (fresca fresca) presso l’ospedale di Senigallia. Tutto inizia sabato mattina con una mia uscita in bici sul Monte Catria (1700mslm). Di ritorno in auto, sento un orecchio tapparsi, provo a compensare, ma non gli do troppo peso pensando derivasse appunto dalla differenza di quota.
Arrivo a casa (Senigallia) ed il fastidio diventa dolore, fino ad impedirmi di sdraiarmi e dormire, nonostante avessi tentato di prendere aspirine e moment.
Alle 5.30 del mattino mi presento al Pronto Soccorso che mi dirotta verso la Guardia Medica.
Entro e mi sottopone ad un controllo Mi controlla l’orecchio e sentenzia: “l’orecchio non ha nulla. prenda questo antidolorifico e vada a casa, si tratta sicuramente di Fuoco di Sant’Antonio, ma ancora non ha le bolle, quindi aspetti la loro comparsa. nel caso non avvenga, vada al Pronto Soccorso oggi pomeriggio”.
Fiducioso ritorno a casa, il dolore aumenta cosi come la febbre. Arrivo a 39° C ed alle ore 17.00 non vedendo bolle mi faccio portare al Pronto Soccorso. Passo al triage e mi dicono di armarmi di pazienza perchè avevo 15 persone avanti a me e mi avevano dato codice verde.
In tutto questo tremavo nonostante indossassi una felpa pesante col cappuccio, non riuscivo a stare in piedi. Dopo 2 ore di crescente dolore all’orecchio ed a tutta la parte destra della testa, con continue fitte lancinanti (avevo ancora 11 persone avanti a me) mi faccio coraggio e chiedo a mia moglie di accompagnarmi fino alla Guardia Medica.
La dottoressa presente (veramente molto gentile e professionale), mi controlla l’orecchio con lo strumento apposito e sentenzia un’otite abbastanza forte. Vedendo il mio stato decide di farmi addirittura 2 punture intramuscolo sia di antidolorifico ed antiinfiammatorio, mi prescrive antibiotico e mi manda a casa. Iniziato il ciclo di cure (da cui ancora non sono uscito). Spero che questa mia possa esservi utile nella lotta per la salvaguardia dell’Ospedale, anche se una bella pulizia non sarebbe male.”
Ancora una volta e sotto la stagione estiva si evidenzia la carenza di personale sanitario al Pronto Soccorso. Con i medici necessari il paziente non si sarebbe recato alla Guardia Medica ma sarebbe stato curato sul posto, cosa che non ha potuto fare per gli enormi tempi di attesa (era undicesimo nella lista di entrata e non è possibile aspettare tanto tempo con il male all’orecchio!).
Vorremmo chiedere a Volpini e Girolametti che consideravano risolti i problemi in ORL, quando noi li pungolavamo sulla carenza dei medici e sulla chiusura del reparto nei prefestivi e festivi, cosa avete da rispondere a questo paziente e agli operatori del Pronto Soccorso che sono ridotti allo stremo per una inadeguata carenza di sanitari e O.S.S.?
Inoltre, perché quando gli specialisti medici otorinolaringoiatri sono arrivati non è stata trovata una adeguata organizzazione del Servizio con una copertura simile alle altre zone Ospedaliere?
Ai nostri vertici aziendali (ed in particolare al Sindaco e al futuro sindaco) invece vorremmo dire:
– perché a Fabriano le specialità chirurgiche (ORL ed Oculistica) vengono garantire 7 giorni su 7 , ventiquattro ore al giorno mentre a Senigallia, cenerentola dell’AV2, no?
– perché a Jesi con 3 specialisti ORL si garantisce la continuità assistenziale e le consulenze per il PS dal lunedì al venerdì (mattina, pomeriggio e notte) mentre a Senigallia con 6 specialisti ORL (3 ospedalieri più 3 territoriali “a progetto”) non viene garantita la continuità assistenziale (e consulenze per il PS) durante la settimana?
Paradossale no?
da Comitato difesa dell’Ospedale
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