Concluso a Senigallia il restauro dei soffitti di Palazzetto Baviera
Il 6 luglio la presentazione al pubblico dei lavori compiuti sugli straordinari stucchi del '500 del grande artista Federico Brandani
A poco più di due anni dall’avvio dei lavori di restauro, i meravigliosi soffitti a stucco di Palazzetto Baviera, opera di Federico Brandani e raffiguranti le storie dell’Antico Testamento e le Fatiche di Ercole, saranno presentati al pubblico domani, sabato 6 luglio, alle ore 11,30.
L’intervento è stato realizzato grazie al contributo di 35 mila euro versato dalla Box Marche Spa attraverso il meccanismo dell’art bonus. L’azienda, che proprio quest’anno compie mezzo secolo di storia, già in altre occasioni si era distinta attraverso rilevanti iniziative culturali, sociali e di solidarietà. Tra queste il restauro dell’importante tavola “Madonna con bambino e Santi” di Pietro Perugino, oggi conservata nella Pinacoteca Diocesana di Senigallia, e la raccolta fondi per la progettazione e realizzazione della nuova scuola elementare e media del comune terremotato di Pieve Torina.
“Con il restauro degli stucchi del Brandani – afferma il sindaco Maurizio Mangialardi – uno dei pezzi più pregiati del nostro patrimonio artistico, completiamo il recupero del complesso monumentale di Palazzetto Baviera, il palazzetto delle meraviglie che già due anni fa abbiamo riaperto consegnando alla città uno spazio espositivo dove hanno già avuto luogo mostre internazionali di grande prestigio come quelle di Aleksandr Rodčenko e Coşkun Aşar, oltre che le iniziative legate alla Biennale della Fotografia. A nome mio, dell’Amministrazione comunale e della città tutta, porgo il più sentito ringraziamento alla Box Marche e a quanti hanno contribuito a realizzare questo progetto che, valorizzando arte, cultura e bellezza, indica a tutti noi quale deve essere la direzione da intraprendere per costruire il nostro futuro”.
Il ciclo decorativo è stato realizzato dal Brandani tra il 1560 e il 1566 su commissione del celebre umanista Giuseppe Baviera. L’opera comprende la decorazione a stucco delle cinque sale maggiori – la sala dell’Antico Testamento, la sala delle fatiche Ercole, la sala di Ilio, la sala della Roma Repubblicana, la sala della Roma Imperiale – e una minore, il Camerino della Vittoria.
L’intervento di restauro è stato eseguito dalla ditta Alchemy di Fermo, specializzata in materiali lapidei ceramiche, gessi, stucchi, terracotta e dipinti murali. La ditta, i cui operatori si sono formati all’Opificio delle Pietre dure di Firenze, opera in Toscana ed è già intervenuta nel duomo di Massa Marittima, al Museo del Bargello a Firenze e al corridoio vasariano degli Uffizi. Nelle Marche è intervenuta a Fermo nel restauro di Palazzo Falconi e nei portali di San Zenone e San Pietro, e a Recanati nel portale duecentesco della chiesa di Santa Maria di Castelnuovo.
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