Bosco Mio, un’idea che parte dal basso e da lontano
Il Gruppo Società e Ambiente plaude all'iniziativa e ricorda come questa nacque ormai molti anni fa
Sabato 8 giugno è stata inaugurato il “nuovo corso” dell’area verde della Saline denominata “Bosco Mio”.
Diciamo subito che l’avvenimento ci rallegra decisamente in quanto riteniamo molto positivo l’aver restituito a quest’area vivibilità e fruibilità dopo molti anni di abbandono.
L’idea di costruire un bosco “dal basso”, con il contributo dei cittadini, stava circolando già agli inizi degli anni Novanta, soprattutto dietro agli stimoli del prof. Giovanni Bollea, padre della moderna neuropsichiatria infantile e grande innovatore in molti campi. Il suo messaggio venne subito raccolto dal Gruppo Società e Ambiente (allora ancora aderente alla Lega per l’Ambiente) tanto che fu invitato a tenere una conferenza nella nostra città.
L’occasione per la messa a dimora degli alberi poteva essere data dalla celebrazione di nuove nascite, dal desiderio di ricordare persone care scomparse o dal semplice gesto di regalare un albero alla comunità. Da non dimenticare che proprio in quegli anni stava facendo i primi passi la legge Rutelli (legge n. 113 del 29-01-92) “un albero per ogni neonato”.
Un primo tentativo di dare il via all’iniziativa prevista lungo il fiume Misa, nei pressi dell’ex mattatoio, denominata “Boschi per la città”, non andò del tutto in porto. Andrà meglio qualche anno dopo con un’area pubblica messa a disposizione dall’amministrazione comunale.
Con delibera consigliare n. 119 del 7 agosto 1995 venne costituita la ”Associazione Bosco Mio” che vedeva come soci fondatori l’amministrazione comunale di Senigallia e il Gruppo Società e Ambiente, ma che si sarebbe poi allargata a tutti i cittadini che avrebbero sottoscritto una o più quote per la messa a dimora di alberi nell’area. La sede legale della associazione era in via Bonopera 55.
L’iniziativa, ben pubblicizzata, ebbe un discreto successo e arrivarono sottoscrizioni e alberi. Ma con il tempo sorsero anche dei problemi, quali il diniego da parte degli uffici comunali di mettere sugli alberi una targhetta con i nomi delle persone a cui le piante erano dedicate e, problema ben più serio, la crescente difficoltà di individuare i sottoscrittori, poiché le somme da loro versate tramite bollettini di c/c postali finivano nelle entrate generali del comune, insieme a tanti altri pagamenti effettuati per motivi tra i più disparati.
Queste, insieme a problemi di gestione dell’area, indussero il Gruppo Società e Ambiente ad uscire ufficialmente dalla Associazione “Bosco Mio” in cui però rimasero, a titolo personale ma in piena operatività, i volontari che avevano fino ad allora portato avanti l’iniziativa.
Con il passare degli anni le difficoltà restarono, mentre gli entusiasmi andavano scemando fino allo spegnersi della iniziativa. Anche perché nel frattempo, dopo anni di rodaggio, era diventata pienamente operativa la legge Rutelli che obbligava i comuni a mettere a dimora un albero per ogni nato. Legge che dopo un primo periodo di parziale osservanza, verrà poi progressivamente dimenticata ed inapplicata. Il comune di Senigallia fu uno di quelli che negli anni successivi cercò di applicarla, e questo permise di completare la piantumazione dell’area.
Poi venne l’oblio, salvo un tentativo, qualche anno fa, di recuperare l’area da parte di una cooperativa fornitrice di servizi educativi nel campo ambientale.
Ripetiamo, il recupero attuale è da noi ritenuto sicuramente positivo, ma ricordare quanto sopra scritto ci sembrava altamente doveroso verso quei volontari che con il loro impegno personale hanno permesso l’avvio della iniziativa e verso quei cittadini sottoscrittori grazie al cui contributo economico era stato possibile acquistare i primi alberi.
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