Come continuare a supportare le famiglie e i singoli a cui abbiamo dato aiuto, una volta terminato il finanziamento e scaduto il termine del progetto individuale? Non sempre è possibile, anzi, il più delle volte lo “sgancio” è doloroso per entrambi.

Il contesto nel quale viviamo e la situazione economica e lavorativa attuali ci portano continuamente a dover affrontare casi difficili e intraprendere percorsi non volti solamente alla risoluzione del disagio momentaneo ma alla sua prevenzione e a soprattutto alle sue conseguenze nel tempo.

Grazie ai finanziamenti derivanti dal fondo CEI dell’8xmille e ai fondi erogati da Cariverona per il “Bando povertà”, la sperimentazione fatta negli ultimi anni, che ha visto percorsi di uscita effettuati attraverso il superamento dell’assistenzialismo e mediante la considerazione della persona nella sua globalità, in relazione al contesto familiare e socio-culturale di appartenenza, ha dato ottimi risultati. A volte ci sono esempi luminosi che danno a noi tutti grande soddisfazione e ci permettono di lavorare ogni giorno con più entusiasmo.

Per esempio il caso di A., una giovane mamma con due bambini, assistita da anni con un progetto nato dalla collaborazione di Caritas e comune di Fabriano. Come ogni volta il primo passo per l’inserimento nella comunità di A. è nato coinvolgendo il territorio di residenza e le famiglie più sensibili della zona: questa azione è fondamentale per il futuro di ogni progetto di inclusione e di accoglienza. In modo particolare una famiglia del quartiere di A., una delle frazioni del territorio senigalliese, è stata vicina alla mamma e ai suoi bambini, nel lungo percorso di acquisizione di un’autonomia in crescita.

Ora che A. ha iniziato un tirocinio di inclusione sociale e che quindi si è aperto uno spiraglio per effettuare uno sgancio sicuro e senza cedimenti, la sua famiglia di supporto ha deciso di darle ospitalità gratuita in un appartamento di proprietà, per darle modo di coprire le spese minori senza l’incubo dell’affitto di una casa. Si tratta di un gesto generoso di vero affetto verso A., di un impegno concreto per far sentire la mamma meno sola, grazie a una vicinanza fisica, affettiva e anche economica.