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Senigallia: “no alle barriere, ci sono alternative che non sono utopie”

"Arretramento della ferrovia e metropolitana di superficie, si può fare"

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Barriere via Perugia

Come emerso ormai da giorni sulla stampa Rete Ferroviaria Italiana ha avviato le procedure per l’installazione delle barriere antirumore anche nel Comune di Senigallia.


Trattasi di barriere, in ferro o cemento, con un’altezza variabile tra i 7,5 e 10 metri, che interesseranno circa 8 chilometri del territorio comunale di Senigallia.

Il paesaggio di un territorio a vocazione turistica balneare come quello di Senigallia e dei borghi marinari di Marzocca e Cesano ne risulterebbe particolarmente danneggiato e alterato.

Verrebbe compromessa la circolazione della brezze di mare e di terra, con peggioramento della qualità dell’aria e della vita dei residenti nelle immediate vicinanze delle barriere, perdita di aria, luce, veduta, vivibilità, valore delle proprietà immobiliari.

Le barriere impedirebbero la vista della prima collina e della città dalla costa, e la vista della costa dalla città, con nocumento evidente in termini paesaggistici e ambientali.

Le barriere sono solo una delle possibili soluzioni tecniche per ridurre l’inquinamento acustico ferroviario; una mitigazione altrettanto efficace può ottenersi con interventi sulla sorgente del rumore, come la sostituzione di rotaie e mezzi, interventi molto meno impattanti sul territorio e già adottati in altri Stati europei.

Per altro già da tempo la Provincia di Ancona ha approvato un progetto di arretramento della ferrovia, al fine di destinare l’attuale tracciato a metropolitana di superficie, meno invasiva e più sostenibile, per la quale non vi sarebbe alcuna necessità di installazione delle barriere.

La metropolitana di superficie potrebbe agevolare gli spostamenti fra le città della costa da Rimini/ Pesaro ad Ancona/Pescara (definite ormai in numerosi studi come unica “metropoli adriatica”), riducendo traffico, inquinamento, tempi di trasporto, con miglioramento della qualità della vita.

La ferrovia arretrata potrebbe garantire il collegamento ad alta velocità sulla linea adriatica, incompatibile con un transito all’interno di numerosi centri densamente abitati.

L’amministrazione comunale di Senigallia, con numerosi interventi pubblici, si è sempre dichiarata a favore dell’arretramento della ferrovia e alla metropolitana di superficie, giungendo ad inserire tale progetto nelle linee programmatiche approvate dal Consiglio Comunale di Senigallia del 2010.

Il Consiglio Regionale delle Marche ha approvato all’unanimità di tutte le forze politiche la risoluzione n. 89/19 con la quale si impegna il Presidente e la Giunta Regionale a trovare una soluzione condivisa alternativa alle barriere fonoassorbenti e per la valutazione di un progetto di fattibilità finalizzato all’arretramento della linea ferroviaria della costa.
Per tali motivi ho presentato un ’ interrogazione che verrà esaminata al Consiglio Comunale di questo mercoledì 29 maggio.

Ritengo che anche la città di Senigallia possa operare con lungimiranza, affiancandosi alla Regione Marche ed agli altri comuni confinanti interessati dal progetto per condividere soluzioni alternative alle barriere meno impattanti e sostenere, come da indirizzo politico già deliberato dal consiglio comunale, l’arretramento della ferrovia.

L’arretramento della ferrovia e la metropolitana di superficie non sono utopie, bensì proposte concrete finalizzate a migliorare la qualità di vita delle future generazioni.

Da

Simeone Sardella

Consigliere Comunale PD

Commenti
Solo un commento
fra77 2019-05-29 09:31:48
Gentile Simeone Sardella. Lecite le lamentele sul come fare le barriere,ma le ricordo che i soldi li mette FS e pretendere al posto delle barriere l'arretramento della ferrovia non è una proposta paritaria alla prima soluzione in termini di risorse. Un'altro punto su cui non menzionate nulla nell'articolo,è che se nel caso si arretrasse la ferrovia vi pare che i problemi siano risolti? No,perché ci sarà un'altro comitato del no perché passerà la ferrovia davanti ad altre case arrecando gli stessi problemi che voi menzionate nell'articolo,e che prevederà inevitabilmente,anche in questo caso,esproprio di terreni. La realtà è che o si fanno magari in un modo meno invasivo o non si fanno queste barriere. Capisco chi abita in quella zona e non vuole le barriere,ma ci sono,ad esempio,anche abitazioni con un po' di terra davanti a casa che si son viste costruire un grande palazzo di fronte. E qui che doveva nascere il comitato "no palazzo"? Cmq spero che si trovi una soluzione meno invasiva ma non diffondete idee e progetti che non si realizzeranno mai.
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