“Alcuni Sindaci si battono per la sanità del territorio: il nostro?”
Comitato Difesa Ospedale di Senigallia: "Questo clima di sfiducia genera un aumento della mobilità passiva"
Solo qualche Sindaco si batte per il suo territorio, vedi Pergola, Fossombrone e ora FABRIANO che ha presentato ricorso al Tar e al Consiglio di Stato contro la chiusura del punto nascita dell’ospedale Profili.
I “competenti” ci dicono che i punti nascita vengono chiusi perché con un numero di parti annui al di sotto della soglia dei 500, secondo loro, non è garantita la sicurezza per la partoriente e per il nascituro! Quindi dopo averci detto che i reparti (come nel caso dell’ostetricia di Fabriano) vengono chiusi per motivi di sicurezza, i parti vengono concentrati in pochi ospedali di maggiori dimensioni e con un numero più alto di nascite annue perché lì si ha una maggiore <>. Nel frattempo avremo bisogno di riacquisire l’unica <> : quella di partorire a casa !
FABRIANO:le Famiglie sono sull’orlo di una crisi di nervi. Una partoriente non riesce a muoversi per arrivare in Ancona e una coppia ha preferito portare con la propria auto il bimbo in Umbria anziché a Jesi.
Il Sindaco di Fabriano che si batte a difesa della salute dei suoi cittadini, presenta però ricorso e aspetta la decisione del TAR sulla riapertura del Punto nascita appoggiando il Coordinamento cittadino di Fabriano che dice: “ E’ questa la sicurezza auspicata e tanto decantata dai politici ?”
SENIGALLIA: la stessa domanda viene rivolta dal Comitato Cittadino al Sindaco Mangialardi per le 7 Unità Operative complesse perse e per quelle che perderemo, visto l’evolversi dei fatti, come la Gastro e l’Utic di Cardiologia. Inoltre, non essendo ancora stato completato il disastro sanitario in atto del Partito Dominante, cosa ci dice della Fisiatria che prima era un Reparto completo, poi doveva diventare Dipartimentale e ora non è più nemmeno una unità operativa semplice? Dove faranno Riabilitazione i cittadini, forse in un’altra struttura privata convenzionata?
Le ultime bad-news sanitarie, che hanno sortito un appello disperato ai Sindaci, riguardano la situazione dell’Oncologia e in genere di tutto l’Ospedale per una cronica carenza medica.
Noi ci aggiungiamo a questo appello ma vediamo purtroppo che a Senigallia contano più le MILLE MIGLIA! E’ forse la distanza esistente tra l’Ospedale e l’Amministrazione?
Mangialardi lo dica ai cittadini che non hanno sentito proferire parole in merito, se non quelle anestetizzanti in radio o nei comunicati sulla reale situazione del nostro Ospedale ormai declassato, impoverito e tristemente ex-eccellenza sanitaria. Il Dr. Volpini, Presidente della Commissione sanità Regionale, senigalliese “doc”, dopo 4 anni di mandato, scarica sui vertici Asur questi problemi. Peccato che la critica arrivi dopo aver contribuito alla loro nomina.
Se sono stati nominati per la loro competenza nel 2015 come è stato sempre affermato, cosa è successo nel frattempo?
Questo clima di sfiducia oltre che generare sconforto e paura tra i cittadini genera un aumento della mobilità passiva, ovvero dei costi sanitari che le Marche dovranno sostenere per coloro che scelgono di curarsi fuori Regione. Chi li paga questi interventi sanitari extra-Regionali? Forse coloro che hanno provocato la malasanità?? NO, certamente perché sono a carico della fiscalità generale, ovvero di TUTTI NOI.
Ma rendendosi conto di ciò, per non aumentare i costi, cosa ha fatto il Partito Dominante? Quello che di più semplice non si poteva ovvero, per esempio, ha reso più difficili se non impossibili i rimborsi per cure chemio/radioterapiche ai malati oncologici. Una vergogna.
Questo accade tutt’ora nella eccellenza sanitaria Marchigiana tanto decantata dal Partito Dominante, ma non certamente dai cittadini.
da Comitato Difesa Ospedale di Senigallia
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