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14 km di barriere antirumore a Senigallia? “No, non accetteremo mai progetti imposti”

Lo garantisce il sindaco: "dovremo sederci attorno a un tavolo. Inimmaginabile che servano ovunque e tutte uguali"

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Frantoio Lugliaroli - Senigallia - Prodotti tipici e per la cosmesi
Barriere via Perugia

“Il Comune di Senigallia sulle barriere antirumore non accetterà progetti imposti da Rfi”: a garantirlo è il sindaco Maurizio Mangialardi, che risponde così ai timori dei cittadini manifestati anche a Senigallia Notizie.


“Non potremo accettare progetti imposti e credo che la Regione e i Comuni debbano presto sedersi intorno ad un tavolo con RFI per individuare il progetto migliore rispetto ad ogni singola realtà territoriale senza avventurarsi in ipotesi al momento molto difficili da realizzare come l’arretramento della ferrovia – spiega il sindaco -. Il progetto che RFI ci ha inviato deve essere rivalutato e il modus operandi dovrà essere quello attuato per le barriere fonoassorbenti installate in via Perugia e frutto di una concertazione e della scelta di una soluzione idonea per quel tratto.

Rete Ferroviaria Italiana dovrà quindi necessariamente confrontarsi per adattare il progetto a ciascun tratto dal momento che è inimmaginabile che una stessa soluzione possa essere valida per tutti i 14 km per cui al momento sono previste le barriere: ci saranno pertanto dei punti in cui non saranno necessarie o non potranno essere posizionate, altri in cui l’altezza sarà più bassa, altri in cui saranno scelti materiali trasparenti, senza dimenticare la possibilità di valutare una proposta alternativa come quella di installare, in luogo delle barriere, delle rotaie antirumore”.

“Credo che un approccio propositivo sia il modo migliore per affrontare la questione e vorrei rassicurare – conclude il sindaco – sul fatto che il Comune di Senigallia lavorerà con serietà e progettualità, come ha sempre fatto nei suoi anni di governo, per migliorare la vita dei cittadini“.

Commenti
Ci sono 3 commenti
Io 2019-05-24 08:51:13
Lungo l'Adriatica già moolti tratti sono stati arretrati (soprattutto in abruzzo). Magari se ci documentiamo su quanti km di linea siano stati arretrati in quei posti, vedremo che l'arretramento di alcuni tratti come tra pesaro e fano, a senigallia e a falconara non sono proprio impossibili.
Invito i nostri amministratori a non scartare a priori queste possibilità, anche perchè le aree di risulta possono diventare tutt'altro che inutili, anzi...potrebbero dar luogo alla ciclovia adriatica o ad altri sistemi destinati al verde, o ad altri sistemi metropolitani di trasporto.
La questione è quella di vedere il futuro, non l'immediato. Muri da 8m fronte mare nn credo siano soluzioni al problema della cesura tra costa e città.
leofax 2019-05-24 11:35:15
Nel lontano 2013 ho scritto un articolo pubblicato da questa testata dal titolo :Una favola chiamata Senigallia, che riguardava un progetto di Metropolitana Adriatica sotto la statale 16. Successivamente ho inviato una mail a tutti i Sindaci della costa da Pesaro a Pedaso, ovviamente senza nessun cenno di riscontro. Ora abbaiano perchè non vogliono le barriere antirumore e chiedono lo spostamento della ferrovia!
Leonardo Maria Conti
ziomeucci 2019-06-09 18:32:30
Consideriamo anche quanto in Italia si fa di manutenzione: L’impatto della barriera andrebbe valutato non solo nel breve, ma anche nel lungo termine; infatti gli effetti negativi del manufatto possono evolversi nel tempo. Nella progettazione della barriera occorre pertanto considerare anche le modalità di manutenzione della stessa nel tempo, in particolare : − l’accessibilità alla barriera e alle sue parti, anche in presenza di traffico; − la modularità dei componenti della barriera, in modo da rendere possibili eventuali sostituzioni e garantire adeguate scorte di magazzino; − la prevenzione, per quanto possibile, dagli atti di vandalismo; − le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, classificate in un programma con indicazione del tipo di attività manutentiva, dell’ingombro previsto della sede stradale e del personale necessario. Inoltre
il progetto delle Ferrovie per innalzare “muri anti rumore” lungo la dorsale costiera marchigiana utilizzerebbero un progetto vecchio del 2000, sorpassato ormai da nuove tecnologie.
Utilizzerebbero un miliardo e quattrocento milioni che lo stato gli ha concesso e quindi utilizzerebbe soldi della comunità per devastare una parte del territorio italiano”.
E' stato calcolato che con questa cifra si poterebbero mettere in sicurezza le coste interessate dall'erosione del mare!
Inoltre FRI ha già sperimentato nel 2014 in Trentino Alto Adige un'altra alternativa al rumore dei treni mettendo binari fono-assorbenti ( articoli positivi su questa iniziative sono riportati in vari articoli di vari giornali).
Altro problema del rumore sono i l vecchio materiale rotabile dei treni merci che, secondo una normativa europea dovranno essere cambiati entro il 20025 assieme alle rotaie.
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