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“Da giugno a rischio ferie e mantenimento servizi Area Vasta 2”

L'allarme preoccupato dei sindacati, che lanciano appello ai sindaci: "si rischia declino ospedali come quello di Senigallia"

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“Con l’avvio dal 1° giugno del periodo estivo, senza le proroghe del personale a tempo determinato e la sostituzione del turn over, saranno a rischio sia la garanzia del diritto costituzionale contrattuale alla ferie del personale che il mantenimento dei servizi sanitari territoriali e ospedalieri dell’Area Vasta 2″.


Ad affermarlo i sindacati Fp Cgil-Cisl Fp-Uil Fp.

“La situazione è molto grave. Parliamo di centinaia di lavoratori tra tempi determinati in scadenza dal prossimo mese di giugno e lavoratori che per pensionamento o per raggiungimento del periodo massimo di tempo determinato lasceranno il servizio – spiegano – I limiti al tetto di spesa del personale imposti dalla Regione e dall’ Asur all’Area Vasta 2, che prevedono nel solo 2019 un taglio di 4,4 milioni sono incompatibili con il mantenimento dei servizi e se non verranno mitigati causeranno o tagli draconiani a unità operative ospedaliere, servizi territoriali (poliambulatori, adi, prevenzione) oppure una loro privatizzazione”.

“L’avvio delle ferie potrà costituire l’avvio di questo percorso di declino che colpirà tutta la sanità della provincia di Ancona – aggiungono preoccupati – cioè gli ospedali di Fabriano, Senigallia, Jesi, gli ospedali di comunità di Cingoli, Chiaravalle, Loreto, i servizi territoriali e distrettuali con evidenti ripercussioni. Solo la proroga di tutti i contratti a tempo determinato in scadenza e la sostituzione di almeno 70 operatori per garantire il turn over può consentire alla sanità della provincia di Ancona di non mettere il cartello “chiuso per ferie” e soprattutto di non ritrovarsi a settembre nell’impossibilità di riaprire reparti e servizi”.

Cgil, Cisl e Uil concludono con un appello ai sindaci: “facciamo un appello a tutti i sindaci della provincia di Ancona affinché si facciano sentire con il Governatore della Regione e con il Direttore dell’Asur: qui c’è in discussione il diritto alla salute dei loro cittadini”.

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