“Barriere anti-rumore Ferrovie dello Stato: Falconara si mobilita e Senigallia cosa fa?”
Pubblichiamo le amare e allarmate riflessioni di una lettrice sul progetto di Rfi che estenderebbe l'opera a tutto il litorale
A Falconara è stato costituito il comitato “No al muro, sì al mare”. Il Comitato di Falconara è appoggiato dall’amministrazione locale nella persona del Sindaco. E Senigallia? Perchè non si muove?
Non interessa all’amministrazione la salvaguardia dell’ecosistema del suo territorio: è inutile che sul sito comunale si strombazzi cosa viene fatto per la salvaguardia ambientale. Il Comune si vanta dell’iniziativa a salvaguardia del litorale (pulizia manuale dell’arenile per salvaguardare l’uccello Fratino e il papavero delle spiagge, la ruchetta di mare, l’erba cali, la soldonella di mare, ecc.)
Chi vive sul lato della ferrovia si ritroverà come un pollo in gabbia, non vedrà più la luce del sole e non avrà garantita l’areazione della propria abitazione. Tutta la città sarà penalizzata perché non si vedrà più il mare, che è una delle sue principali risorse. Le case diventeranno insalubri e la barriera sulla statale creerà inquinamento da polveri sottili in tutta la città. Chiediamo soluzioni alternative e nuove misurazioni del rumore.
Il progetto di Rfi può avere delle alternative, come l’arretramento della linea ferroviaria oppure binari anti-rumore.
Un piccolo esempio è il treno Italo molto meno rumoroso delle Frecce.
Le ferrovie non hanno soluzioni meno “eco mostri”?
L’opera diventerebbe un vero e proprio “muro” tra la città e il mare, una struttura che porterebbe un “peggioramento della qualità della vita” in termini paesaggistici e ambientali.
La durata dei lavori è stimata in 63 mesi (di cui tre per attività propedeutiche ai cantieri).
Il lungomare di Senigallia e Marzocca è storicamente (da 90 anni) caratterizzato da una serie di villette di uno massimo due piani con un giardino che rimarranno completamente chiuse senza più aria, sole, brezza della collina con relativa splendida vista.
Gli architetti che partecipano a luglio sulla spiaggia di Marzocca all’evento culturale “Demanio marittimo km 278” hanno sempre magnificato questo paradiso…
In effetti si rimpiange ancora lo scellerato scempio fatto negli anni ’70 che ha distrutto villette storiche (ad esempio, Villetta delle Sirene in stile liberty) per sostituirle con “brutti condomini”.
Anche le case adiacenti la ferrovia sul lato della statale verranno private dai benefici della brezza marina e della vista del mare.
E’ una vera violazione del diritto inalienabile all’irraggiamento solare della propria abitazione; azzeramento del ricambio dell’aria dovuto alla brezza che viene dal mare e dalla collina; peggioramento della qualità della vita, aumento del degrado della città e del rischio di delinquenza, tra cui i furti; svalutazione immobiliare della città e danno economico agli operatori turistici.
Fortunatamente l’amministrazione comunale falconarese è decisa a intensificare il pressing su tutti i soggetti coinvolti, anche alla luce del fatto che per le barriere di Marotta è stata già fissata la conferenza dei servizi, mentre per Senigallia sono stati annunciati espropri per un tratto lungo otto chilometri.
A Falconara hanno focalizzato la “devastazione paesaggistica che comporterà il muro sul mare” e hanno rinnovato l’auspicio che “vengano individuate altre soluzioni per ridurre l’inquinamento acustico”.
La Politica, con la P maiuscola, non può nascondersi dietro le tecnicità in questi frangenti, perché è chiamata a rappresentare le esigenze dei cittadini che chiedono rispetto e dignità; per questo, in attesa che la Regione Marche esprima un suo parere sulla fattibilità urbanistica del progetto RFI, parere puramente tecnico, sarebbe il caso che la politica, che viene prima e lavora sopra le tecnicità si faccia carico di vedere e capire il disagio dei cittadini.
Si può trovare un’altra soluzione? Altrimenti, ancora una volta in Italia va contro la salvaguardia paesaggistica e della salute dei cittadini.
Visto che questo intervento viene fatto per creare un beneficio ai cittadini si può ragionare zona per zona e non procedere come vandali.
da una lettrice di Senigallia Notizie
Meno rumore, meno usura e maggior assorbimento di energia elettrica.
Leonardo Maria Conti
Mi sorge spontanea però una domanda:
Visto gli ultimi sviluppi della vicenda e l'affermazione del nostro primo cittadino sull' opportunità di confrontarsi e trattare prima di qualsiasi decisione definitiva circa la realizzazione delle barriere, mi chiedo con quale criterio in precedenza siano stati scelti i fatidici 600 metri realizzati. Un premio? Una punizione?Un banco di prova? Mah...Ai posteri 'l ardua sentenza...Intanto le vibrazioni ad ogni passaggio di treno, "cullano " la nostra quotidianità .
Tra non molto i treni andranno ad alta velocità....quindi rumori e vibrazioni possono anche aumentare.
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