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Giornata mondiale delle vittime dell’amianto: solo in 4 persone al “cimitero” della Sacelit

Montanari:“La mia è una missione che se fosse raccolta sarebbe un beneficio per la sicurezza della salute pubblica

Giornata per le vittime dell'amianto

A celebrare la “Giornata mondiale delle vittime dell’amianto” a Senigallia, città dove sono MORTI PER AMIANTO centinaia di lavoratori, erano presenti 4 persone!

Ancora una volta, nonostante l’invito dell’Abrea, associazione brasiliana degli esposti all’amianto, che spinge in tutto il mondo istituzioni, associazioni, movimenti e sindacati a far propria questa ricorrenza, ognuno con la propria sensibilità ed attraverso apposite iniziative, le ISTITUZIONI non hanno organizzato nulla a riguardo.

Come tutti gli anni, l’A.L.A. associazione lotta all’amianto, ha ricordato questa data con un’iniziativa in memoria dei morti dall’amianto, alla quale però non va dimenticato che, solamente in sporadiche occasioni, sono intervenuti alcuni rappresentanti dell’Amministrazione comunale.

Quest’anno, in occasione del 28 aprile, l’ALA ha deciso di recarsi presso il “cimitero” dell’ex SACELIT a Senigallia, per dare un segnale di presenza alle tante vittime dell’amianto. L’appuntamento, per chi voleva essere presente assieme all’associazione che si batte per la lotta all’Amianto, era per le ore 15,30 per ricordare con un breve cenno quanti hanno lavorato per tanti anni alla SACELIT e sono state o vittime o ammalati con riconoscimenti INAIL.

Nell’occasione erano presenti 4 persone: il presidente dell’ALA Carlo Montanari, Maria Antonietta Muzi presidente ANDOS di Senigallia e Maurizio Morganti e Massimo Bonafede, figli degli ex operai Sacelit Attilio Morganti e Pierino Bonafede.

Nonostante la data primaverile del 28 aprile – afferma Carlo Montanari – vento freddo e tempo grigio hanno accompagnato la simbolica celebrazione della GIORNATA MONDIALE DELLE VITTIME DI AMIANTO avvenuta davanti gli ex stabilimenti SACELIT e ITALCEMENTI di Senigallia”.

Eravamo solamente quattro persone – aggiunge il presidente dell’ALA – ma sembrava di essere in quattrocento, tanta era la tensione e la commozione per le vittime, dipendenti di Sacelit ed Italcementi”.

Chi era presente è rimasto soddisfatto per l’impegno che l’associazione ha sempre dimostrato alla città per la tutela della salute pubblica. Gli assenti, cioè le Istituzioni ed i Sindacati non hanno più di tanto meravigliato, perché probabilmente per loro che (dovrebbero quotidianamente lottare per la tutela della salute pubblica dei cittadini), il problema amianto a Senigallia è un problema come tanti altri.

Sicuramente scottante, ma che potrebbe provocare allarmismo.

Ribadisco per l’ennesima volta – spiega Montanari – che è ora passata di mettere mano ad un censimento dei fabbricati della città, a causa della vetustà delle tante lastre di amianto ormai in cattivo stato, che rilasciano fibre e quindi nocive per la salute. Esattamente come le ‘benedette’ analisi dell’acqua potabile, che scorre in tubi in cemento amianto, per sincerarsi sui limiti stabiliti dalla legge di presenza di fibre di amianto e relativo Indice di Aggressività”.

La mia – conclude il presidente dell’Associazione Lotta all’Amianto – è una missione che se fosse raccolta sarebbe un beneficio per la sicurezza della salute pubblica. Più passa il tempo, più purtroppo mi rendo però conto che rischia di restare solamente un sogno”.

IL PRESIDENTE ALA

Carlo Montanari

A.L.A. Senigallia
Pubblicato Martedì 30 aprile, 2019 
alle ore 7:20
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