“Amianto deteriorato in via Baroccio dal 2017”
Richiesto dall’ALA l’intervento delle autorità competenti
Da quindici anni a questa parte, l’associazione ALA riceve con frequenza segnalazioni, denunce e proteste sulla presenza di amianto a Senigallia. Il fatto grave è che, nonostante le successive formali richieste inviate agli organi competenti, solo raramente, e sempre con estrema lentezza, vengano effettuati gli opportuni interventi.
Ma l’associazione lotta all’amianto non si demoralizza e prosegue la propria battaglia, sempre e comunque a fianco dei cittadini, affinché si faccia il massimo per la tutela della loro salute.
Ecco perché, per l’ennesima volta, torno ad affrontare una questione che risale esattamente a due anni fa. In effetti il 25 aprile 2017 segnalai che in via Baroccio, altra zona centrale di Senigallia, a conferma che il problema amianto non riguarda solamente le campagne o le zone periferiche della città, si registravano situazioni rischiose.
In una prima circostanza, il riferimento era ad un palazzo ubicato al civico 23, vicino l’abitazione del prof. Luigi Rebecchini, dove è visibile amianto deteriorato. Per la precisione, sopra la colonnina di erogazione Enel o metano, spostato e pericoloso.
Seconda segnalazione: dietro al cortile, sopra il bagno di una pasticceria, ovviamente sempre in via Baroccio, si notava invece una lastra vecchia e nera in cattivo stato, distanziata dalla tettoia.
E’ così partita l’ennesima richiesta di intervento indirizzata al direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica ZT4, e per conoscenza al sindaco ed all’assessore competente del Comune di Senigallia.
Sin qui il resoconto di due anni fa.
A seguito della segnalazione dell’ALA in data 25 aprile 2017 e protocollata il 26 aprile 2017 ai messi comunali di Senigallia ed all’Asur con protocollo 0068371 del 26 aprile 2017, l’Asur n° 2 di Senigallia in data 3 maggio 2017 rispose che, “a seguito delle verifiche, era stata redatta apposita relazione ed inviata al competente ufficio comunale per l’emissione di una ordinanza a carico dei proprietari dei manufatti individuati al fine di intervenire ai sensi del DM 06.09.94” a firma del Direttore del Servizio ff dr.ssa Daniela Cimini.
A tutt’oggi però, nonostante siano trascorsi due anni, non si riscontrano risultati concreti per la tutela della salute dei cittadini.
A tale proposito ho effettuato due fotografie che testimoniano la presenza della lastrina verde rotta, posizionata ad altezza d’uomo e pericolosa per il rilascio di fibre di amianto.
Presso la palazzina si presenta invece con un cartello con informazioni di probabile inizio lavori. Considerato il lungo trascorso di tempo senza provvedimenti efficaci, gradirei risposte esaurienti. In mancanza di tali risposte, mi rivolgerò al Comandante dei Vigili del Fuoco di Ancona che, in passato, per un altro caso, riuscì in breve termine a provvedere per giungere alla bonifica.
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