Confermata in toto dalla Corte d’Appello la condanna per un finanziere di 48 anni accusato di concussione. La vittima è un idraulico falconarese a cui il militare aveva commissionato, come privato cittadino, alcuni lavori da eseguire in un’abitazione di Senigallia.

I fatti risalgono al periodo a cavallo tra il 2012 e il 2013. Secondo l’operaio, una volta terminati i lavori, il pubblico ufficiale gli avrebbe dato una somma di 500 euro a fronte di una spesa complessiva di 1.250 euro: per non saldare il conto avrebbe fatto leva sulla sua posizione minacciando di far arrivare un accertamento fiscale alla ditta dell’idraulico.

Per questo, il 48enne in primo grado, nel gennaio 2018, era stato condannato a scontare due anni di reclusione, pena sospesa. Ad oltre un anno da quella decisione, la sentenza è stata confermata in toto dalla Corte d’Appello durante l’udienza svoltasi nella mattina del 19 marzo; è stato anche riconosciuto il risarcimento del danno all’idraulico di tre mila euro.

L’imputato ha sempre respinto le accuse: a suo avviso il falconarese non avrebbe mai compiuto lavori edili all’interno dell’abitazione ma solo una consulenza su come montare i sanitari. Quindi, a suo dire, non ci sarebbero stati motivi da parte dell’operaio di pretendere la cifra contestata. Ora, per cercare di ribaltare le sentenze, al 48enne rimane solo la Corte di Cassazione.