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“Nell’ospedale di Senigallia, la Direzione Sanitaria e Amministrativa non esistono”

"Totale indifferenza dei tecnici e della classe politica, dipendenti lasciati come i soldati italiani dopo l'8 settembre"

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Umberto Solazzi

La storia, anche se con tratti diversi, si ripete. L’8 settembre viene ricordato dai libri di storia per gli atti di coraggio dei soldati italiani, in Italia e in Europa, lasciati allo sbando dai capi politici, dal Re e dagli alti ranghi militari che fuggivano dalle loro responsabilità.


Nella realtà di Senigallia i soldati di oggi sono dipendenti dell’Ospedale, siano medici o paramedici, che continuano a svolgere le loro mansioni con dedizione inimmaginabile nonostante le risorse ridotte, a fronte di necessità sempre crescenti.

Poi c’è la classe politica, locale e regionale che governa la sanità: emanano solo proclami del “faremo” e non “quello che abbiamo fatto” (in ogni modo meglio i proclami sui mezzi di informazione che dai balconi), sempre pronti alle inaugurazioni, ma mai pronti a farsi carico delle disfunzioni e delle carenze che sempre più mettono in difficoltà gli operatori che non riescono a fornire un servizio adeguato al rispetto che il cittadino merita.

Poi esistono i “tecnici” (dal Direttore dell’ASUR fino alla Direzione Medica ed Amministrativa dell’Ospedale) che lasciano gli operatori senza un riferimento costante per l’attività che un Ospedale deve svolgere.

Possiamo ben dire che una Direzione Sanitaria ed Amministrativa per l’Ospedale di Senigallia praticamente non esiste, per cui la gran parte dei problemi rimangono irrisolti, e non esiste la capacità di raccordo tra le varie Unità Operative indispensabile per un corretto funzionamento del presidio ospedaliero.

Peraltro proposte riorganizzative a medio e lungo termine, che anche il Tribunale del Malato ha contribuito a stilare, hanno dovuto affrontare la totale indifferenza sia dei tecnici che della classe politica, sia di maggioranza che di opposizione.

Fortunatamente dopo l’8 settembre 1943 l’Italia ha ripreso velocemente il cammino verso la democrazia. Noi tutti speriamo nel Piano Sanitario Regionale 2019-2021 per una boccata di ossigeno per l’Ospedale di Senigallia.

Dalla bozza in circolazione è meglio non coltivare troppe aspettative. Ma questo è un altro capitolo che affronteremo nei dettagli tra non molto.

Commenti
Solo un commento
Franco Giannini
Franco Giannini 2019-03-06 17:59:51
E dove sta la notizia ?? Purtroppo devo condividere anche le virgole, solo nel finale ci trovo una imprecisione (almeno per me!) :"... è meglio non coltivare troppe aspettative..." Toglierei quel TROPPE... alle prossime elezioni, costoro continueranno purtroppo a dettare in modo dispotico i loro dictat , grazie anche allo sbandamento di una Opposizione, nulla, ridicola con le loro guerre interne, che ci sono nel nostro Consiglio Comunale.
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