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“Dotazione medica ridotta della metà in Cardiologia a Senigallia”

Il Comitato per la Difesa dell'Ospedale cittadino critica la gestione politica di un reparto "da Serie A"

L'ospedale di Senigallia

Se la Vigor, gloriosa squadra di calcio di Senigallia, giocasse in serie C avrebbe bisogno di uno stadio da 10 mila posti.
Se giocasse in B da 20.000. Se giocasse in seria A da 40 mila posti.

Lo stesso vale per l’Ospedale di Senigallia.

Se la Cardiologia è di Serie A, perchè è l’unica di Area Vasta 2 che rispetta i requisiti previsti in termini di dimensioni (20 posti letto di degenza + 6 posti letto di Utic), di volumi di prestazioni, sopra i 100 infarti acuti del miocardio annui (Del.Reg. n.732/2017) e che ha anche l’ambulatorio Pace Maker, tra i primi 5 della regione, con n.102 innesti ad Ottobre 2018, ma non ha i medici necessari alle prestazioni da erogare (causa malattia, gravidanza, pensionamento etcc..) ecco che retrocede prima in Serie B, poi in Serie C etc.

Questo purtroppo sta succedendo nella gloriosa e apprezzata da tutti i senigalliesi Cardiologia dell’Ospedale di Senigallia.
I cittadini forse non lo sanno, salvo i cittadini che in queste ore hanno avuto bisogno delle prestazioni del Reparto, ma certamente lo sanno il Sig. Mangialardi, il Direttore ASUR dr. Marini, il Direttore Area Vasta2 Ing. Bevilacqua, il Presidente Commissione Sanità Regionale dr. Volpini, eletto con 4100 voti dai senigalliesi per occuparsi del nostro ospedale.

Alla carenza cronica da anni in vigore di medici inferiori alle reali necessità del Reparto, 8 anziché 12 (è la dotazione necessaria per coprire turni lavorativi, malattie e ferie di una Cardiologia con 20 posti letto di degenza più 6 di Utic stabilita dalle linee guida), lunedì 25 febbraio, si aggiunge anche una assenza per gravidanza più la malattia di un altro Cardiologo.
La dotazione organica è pertanto diventata di 6 medici: esattamente la metà di quelli necessari al buon funzionamento della unità operativa.

Ora va bene tutto, si fa per dire, ma di fronte a queste criticità segnalate dal Comitato, conosciute da tutti i politici locali e regionali e dai Direttori, nominati dai politi locali e regionali, è mai possibile che non si prendano i provvedimenti dovuti?
O tutto fa parte di una strategia che punta, come sosteniamo da tempo, ad indebolire l’Ospedale di Senigallia per incentrare tutto sull’Ospedale unico Provinciale, magari prima Jesi e poi l’INRCA?

Ma i senigalliesi non hanno votato questi politici anche per la tutela della sanità pubblica senigalliese?
Invece questo è quello che stanno ottenendo i politici demolendo la Cardiologia, il Laboratorio la Radiologia, l’Otorino, l’Oculistica e la Gastroenterologia.

Senigalliesi, conoscete la teoria del carciofo? Se chiudi tutto subito la gente scende in piazza, se chiudi un pezzetto alla volta la gente si adatta, cerca le soluzioni e poi dice che forse è il caso di chiudere.

E’ questo l’intento?

Cari politici dovete uscire allo scoperto non potete anestetizzare e silenziare i cittadini con comunicati non veritieri o incentrare tutto sul turismo, la fotografia, il Jamboree o CaterRaduno!

La sanità viene prima di tutto: anche prima di chi forse punta ad andare in Europa.

da Comitato Cittadino Difesa Ospedale di Senigallia

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