Interrogazione dei Senatori Arrigoni e Pillon sulla Piscina delle Saline di Senigallia
"La piscina data in gestione dal Comune al comitato UISP dal 2005 senza aver mai svolto alcun tipo di gara pubblica"
Interrogazione del Senatori Arrigoni e Pillon sulla Piscina delle Saline al ministro Alfonso Bonafede per fare luce sulla vicenda della concessione della Piscina Saline al comitato UISP che, dal 2005, sarebbe stata data in gestione dal Comune al comitato, rinnovando periodicamente la concessione, senza aver mai svolto alcun tipo di gara pubblica.
Al Ministro della giustizia. –
Premesso che:
sin dall’inizio della sua attività nel 2005, la piscina delle Saline di Senigallia (Ancona) è stata data in gestione dal Comune al comitato UISP, rinnovando periodicamente la concessione, senza aver mai svolto alcun tipo di gara pubblica;
per legge la gestione di un impianto sportivo a rilevanza economica, come nel caso di specie, può avvenire o direttamente da parte dell’ente locale proprietario della struttura oppure da parte di un soggetto terzo, individuato tramite gara pubblica;
la vicenda trae origine dalla missiva del 14 maggio 2015, su carta intestata del Comune di Senigallia e regolarmente protocollata, con cui il sindaco Mangialardi (a due settimane dalle elezioni amministrative del 31 maggio 2015) informava il comitato locale della UISP di aver dato mandato al dirigente preposto di rinnovare la convenzione per la gestione della piscina comunale:
nel caso di specie nel 2015 non vi è stata alcuna gara e successivamente alla citata missiva è intervenuta la delibera di Giunta n. 151 del 30 luglio 2015 con cui effettivamente veniva data la gestione della piscina per anni due a favore del comitato locale della UISP;
il 18 marzo 2017 è stato presentato presso il commissariato di Polizia di Senigallia un esposto-denuncia sulla gestione della piscina comunale da parte del consigliere comunale Giorgio Sartini;
successivamente, gli organi di stampa locali hanno dato notizia dell’attività della Polizia di Stato che avrebbe acquisito numerosi documenti preso gli uffici del Comune;
a distanza di ben 24 mesi dalla presentazione dell’esposto-denuncia non si hanno notizie sulle decisioni assunte dal pubblico ministero titolare dell’inchiesta;
a seguito di rigetto della richiesta depositata ex art. 335 del codice di procedura penale, il consigliere Sartini ha inoltrato a mezzo PEC istanza di avocazione al procuratore generale presso la Corte d’appello di Ancona in data 30 gennaio 2019;
la totale assenza di seguiti sul piano penale (rinvio a giudizio o archiviazione) appare agli interroganti minare la fiducia nella giustizia da parte dei cittadini,
si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare alla luce di quanto esposto e se non ritenga utile valutare l’attivazione dei propri poteri ispettivi, al fine di considerare possibili mancanze nella gestione degli uffici giudiziari indicati.
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