“Una Repubblica ancora attuale”
Il 170° anniversario della Repubblica romana è stato ricordato nella Sala “Chiostergi” del Centro Cooperativo Mazziniano
Il 170° anniversario della Repubblica romana è stato degnamente ricordato nella Sala “Chiostergi” del Centro Cooperativo Mazziniano “Pensiero e Azione”. Sala gremita di gente, telecamere della Rai, silenzio assoluto di un’ora e mezzo per ascoltare la magistrale lezione del prof. Roberto Cresti (Università di Macerata) sul tema “De Sanctis interprete di Mazzini: l’etica dei valori e il dramma della storia”.
L’evento era valido per il Corso di formazione “Continuità e mutamenti” promosso congiuntamente dal Liceo classico “Perticari” e dall’Associazione di Storia Contemporanea cosicché erano presenti diversi docenti. Il professor Cresti ha ricostruito importanti pagine del nostro processo risorgimentale: i percorsi esistenziali di Francesco De Sanctis, grande critico letterario che all’alba del ’48 portò i suoi alunni della Nunziatella sulle barricate, e Giuseppe Mazzini, padre della patria, leader del movimento democratico italiano ed europeo, triumviro nel 1849, uscito sconfitto dagli eventi ottocenteschi, ma vittorioso sul lungo periodo: l’Italia repubblicana e democratica, nata il 2 giugno 1946, molto deve al suo impegno politico, civile e culturale, come ha ricordato il professor Cresti, insistendo in maniera particolare sulle eredità pedagogiche di questi due grandi esponenti dell’intellettualità italiana.
Hanno portato i saluti il presidente del sodalizio, Alessandro D’Alessandro, e il consigliere comunale Mauro Pierfederici. La prof.ssa Lidia Pupilli, direttrice scientifica dell’Associazione di Storia Contemporanea, ha invece ricostruito il lascito laico, democratico e moderno della Repubblica romana del 1849, la prima espressione repubblicana della nostra vicenda nazionale che vide insieme Mazzini, Garibaldi, Mameli, Pisacane, Manara, Morosini e il fior fiore del patriottismo italiano.
La libertà italiana, espressa da una Repubblica che appare ancora attuale, fu allora schiacciata dalle potenze reazionarie che s’inchinarono alla volontà di sopraffazione dell’ultimo papa-re della storia e a personaggi come Luigi Napoleone, presidente della Seconda repubblica francese, che rivoluzionario in gioventù si convertì velocemente agli ideali della restaurazione, dell’oppressione e dell’intervento militare contro liberi Stati stranieri, intervento vietato dalla Costituzione del ’48 francese.
Né l’Italia fece di meno in questo senso, visto che il 3 luglio 1849 i costituenti vararono quella carta costituzionale che, sintesi delle migliori idee liberal-democratiche del tempo, sarebbe statata utilizzata un secolo dopo dai nostri padri costituenti, a cominciare dal senigalliese Giuseppe Chiostergi, che ha voluto questo Centro nel secondo dopoguerra. Insomma, un bel tuffo nel passato più glorioso della storia, così dimenticata sui banchi di scuola. Per questo al termine gli organizzatori hanno donato una pubblicazione sul tema. La serata si è conclusa con la tradizionale cena sociale. Molti dei presenti hanno chiesto la stampa della prolusione del professor Cresti.
da Centro Cooperativo Mazziniano
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