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L’Onorevole Matteo Richetti a Senigallia

Domenica 20 gennaio alle 15.30 presso la sede del PD ,incontro con l'esponente a sostegno di Martina segretario

Matteo Richetti a Senigallia

Domenica 20 gennaio 2019 l’On. Matteo Richetti del Partito Democratico, che il prossimo 3 febbraio in occasione del Congresso per l’elezione del Segretario Nazionale si presenterà “fianco a fianco” di Maurizio Martina candidato, farà tappa a Senigallia, accompagnato dal coordinatore Tommaso Fagioli consigliere comunale di Ancona, dal capogruppo Pd del Comune di Senigallia Luca Santarelli e dall’assessore Gennaro Campanile.

In questa importante fase congressuale ricca di appuntamenti per tutti i candidati, l’onorevole Matteo Richetti è l’unico esponente di rilievo nazionale del Partito Democratico che ha inserito il nostro territorio nella propria agenda.

Alle 15.30 di domenica 20 gennaio presso la sede del Partito Democratico in via Arsilli, 94 incontrerà i simpatizzanti e gli  operatori commerciali della Città.

La stessa giornata sui territori della nostra provincia inizierà alle 9.30 a Falconara Marittima al Regina Pacis, con una visita alla Casa dei Papà Separati e proseguirà alle 10.30 con un incontro all’Azienda Agricola del Carmine a Torrette di Ancona. Gli appuntamenti in mattinata si concluderanno alle 11.30 alla Casa di Accoglienza Dilva Baroni sempre a Torrette di Ancona, che da oltre 30 anni ospita i parenti dei pazienti di lunga degenza dell’Ospedale Regionale.

Da Comitato Sostenitore Maurizio Martina

Commenti
Solo un commento
Harrylacarogna
Harrylacarogna 2019-01-20 18:12:48
Parole sue a otto e mezzo:
"I miei maestri sono Romano Prodi e Beniamino Andreatta"
1)"Con l'euro lavoreremo un giorno di meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più."poi advisor di Jp Morgan e Goldman Sachs
2) Allievo di Beniamino Andreatta, aderì alle correnti riformiste della Democrazia Cristiana ed ebbe buoni rapporti con Giulio Andreotti.
1)Beniamino Andreatta;
In soli quindici anni dal suo avvio è costato agli italiani oltre mille miliardi di euro, per poi continuare a gravare sulla nostra economia fino a soffocarla: è il divorzio tra Banca d’Italia e Tesoro, avvenuto nel 1981 per volere dell’allora ministro Beniamino Andreatta. Con un atto quasi univoco, cioè una semplice corrispondenza epistolare con l’allora Governatore della Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi, Andreatta mise fine alla possibilità del governo di finanziare monetariamente il disavanzo.

Venne infatti rimosso l’obbligo vigente da parte di Palazzo Koch di acquistare i Titoli di Stato emessi sul mercato primario (cioè quelli collocati mensilmente dal Tesoro), che aveva consentito fino ad allora al nostro Paese di tenere sotto controllo il debito pubblico. Perso questo strumento di sovranità monetaria, anticipando quanto sarebbe avvenuto successivamente con l’ingresso nell’Unione Monetaria, l’Italia per finanziare la propria spesa dovette iniziare ad attingere ai mercati finanziari privati, con tassi d’interesse di tutt’altra entità rispetto a quelli garantiti in precedenza. Gli effetti furono immediati: sempre ragionando in euro i 142 miliardi di debito del 1981 (58% del Pil) dopo tre anni erano raddoppiati; dopo quattro, triplicati (429 miliardi), superando quota 1000 nel 1994, pari al 121% del Pil.
Alle prossime consultazioni europee se va bene il 6%
Richetti,ma lei un po' di vergogna non ce l'ha quando fa queste affermazioni??
Poi continuate a dire che siete "de sinistra"(che è una cosa ben diversa da voi)
Ad maiora.......
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