Al Panzini per non dimenticare
Un applauso spontaneo, rumoroso e prolungato di oltre mille alunni e poi tutti in piedi nel silenzio più assoluto
Sono iniziate le vacanze di Natale e gli alunni del Panzini, l’ultimo giorno di scuola, hanno voluto organizzare una assemblea di istituto, ma non la solita assemblea prenatalizia, hanno preferito riflettere ancora una volta su quanto accaduto alla Lanterna di Corinaldo, pensare ai loro amici che non ci sono più, ma anche a chi ha vissuto quella tragica esperienza e lo hanno fatto con il loro dirigente scolastico Sergio Lombardi, il giornalista Luca Pagliari e l’avvocato Corrado Canafoglia.
Tutto questo per non dimenticare, tutto questo per “esorcizzare” quanto possibile il loro dolore e più di mille ragazzi nel più assoluto silenzio, con la mente e con il cuore, hanno ascoltato Luca Pagliari che si è presentato come padre di una ragazza, componente della comunità e giornalista, sottolineando che non si può assolutamente rimanere indifferenti di fronte a tanta sofferenza e con le sue parole ha voluto simbolicamente abbracciare tutti quegli adolescenti che avevano solo il diritto di essere sereni e spensierati; poi Corrado Canafoglia che vicino ad Elise, rappresentante di istituto, ha ribadito ai ragazzi la necessità e l’importanza di collaborare con l’autorità inquirente sia per non dimenticare chi non c’è più, sia per contribuire all’accertamento della verità. Ha invitato i ragazzi a parlare perché ogni dettaglio di quella maledetta serata può essere importante per far emergere le responsabilità. Non bisogna aver paura, né girarsi dall’altra parte. Ha sottolineato i tanti atti di generosità che i ragazzi hanno mostrato quella notte soccorrendo i loro amici in difficoltà e quindi l’importanza a continuare a tenere un comportamento positivo.
Un applauso spontaneo, rumoroso e prolungato di oltre mille alunni e poi tutti in piedi nel silenzio più assoluto… quindi dalle gradinate, in maniera composta, sono scesi e si sono seduti in cerchio sul parquet del palazzetto e due loro compagni hanno intonato, freestyle, una loro canzone per esternare i sentimenti, il dolore, la sofferenza, la vicinanza di tutti loro adolescenti che hanno “il diritto di andare ai concerti e perdere la voce, ma non la vita”.
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