Senigallia, “non proprio un modello nella gestione del verde urbano”
"Eppure Mangialardi è stato invitato al forum di Mantova: una presenza dissonante"
La scorsa settimana, dal 28 novembre al 1 dicembre, si è svolto a Mantova il primo Forum internazionale sulle foreste urbane.
Obiettivo della manifestazione, che ha visto la partecipazione di oltre quattrocento esperti da più di cinquanta paesi, era quello di discutere dell’importanza degli alberi e del verde in città e individuare strategie per aumentare la resilienza dei centri urbani.
Senigallia al forum di Mantova
Tra i partecipanti figurava anche il sindaco di Senigallia, in veste di relatore alla tavola rotonda sui nuovi scenari urbani. La sua presenza è parsa dissonante al Gsa perché non crediamo che Senigallia possa essere definita un “modello internazionale per la gestione del verde urbano”, abbiamo infatti ancora negli occhi i numerosi tagli, con conseguente cementificazione, attuati dalla sua amministrazione.
In particolare ci riferiamo all’abbattimento – e nessuna sostituzione nello stesso luogo – di: circa 68 alberi tra lecci e pini, 2017, pineta Stazione; circa 35 alberi e 15 aiuole, 2014, lungofiume Misa adiacente i Portici Ercolani; circa 56 lecci, 2016, piazza Garibaldi; circa 10 alberi, 2018, parcheggio di Via Raffaello Sanzio; per non parlare del ridimensionamento di diversi viali alberati o della piantumazione di alberi inadeguati ad assolvere le funzioni ecosistemiche dei loro predecessori.
Sempre meno alberi in città
Sembra essere in corso un’opera di delocalizzazione del verde, che ha portato sì alla creazione dei due boschi urbani, situati alle Saline e alla Cesanella (la cui realizzazione, a carico della Società Autostrade, era comunque prevista come misura compensativa per la costruzione della terza corsia della A14), ma anche ad un depauperamento del patrimonio arboreo nel cuore della città, laddove, se possibile, ve ne sarebbe più bisogno.
Perché gli alberi sono vitali
La realizzazione dei boschi urbani è apprezzabile, e si tratta di un’opera di cui potranno fruire al meglio le future generazioni, è però evidente che degli arbusti di cinquanta centimetri, o comunque molto giovani, non hanno la massa fogliare in grado di assorbire la stessa quantità di anidride carbonica degli alberi adulti. Seppure riteniamo importanti i progetti a lungo termine, abbiamo bisogno ora di alberi e piante che ci aiutino ad assorbire polveri sottili e CO2, la cui concentrazione nell’atmosfera ha fatto recentemente registrare il tasso più alto da tre milioni di anni a questa parte, e che ci forniscano ombra e fresco nelle città, mitigando le ondate di calore sempre più frequenti. Secondo lo Special report 15, documento redatto del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc), pubblicato lo scorso ottobre, abbiamo solo dodici anni per dimezzare le emissioni per rimanere sotto il limite di +1,5 gradi ed evitare una “catastrofe climatica”.
Maggiore confronto e trasparenza
Gli alberi, che sono i nostri principali alleati nella lotta ai cambiamenti climatici, non possono essere considerati da un punto di vista puramente numerico, non basta ripiantare lo stesso numero di alberi che sono stati abbattuti, il luogo e la specie, ad esempio, sono requisiti essenziali. Possiamo anche piantare un albero su ogni rotatoria, ma nessuno potrà godere della loro ombra. Gli alberi servono ovunque, ma ancora di più in città, nelle aree più frequentate e inquinate. Da tempo il Gsa chiede all’amministrazione comunale una maggiore trasparenza nella gestione del verde urbano e un confronto più aperto con associazioni e cittadini. Ciononostante il dialogo che ci era stato promesso non è mai stato avviato e la nostra richiesta di fissare un incontro per conoscere e discutere le modalità di riqualificazione di tre aree della città è tuttora inascoltata.
Insieme per una città più sostenibile
Per questi motivi ci è sembrata contraddittoria la presenza del sindaco al Forum sulle foreste urbane e non crediamo che Senigallia possa essere definita un “modello internazionale per la gestione del verde urbano”. Speriamo naturalmente che possa diventarlo, per davvero, e auspichiamo che dalla partecipazione alla manifestazione Mangialardi abbia appreso buone pratiche, da poter importare nella nostra città. Cecil Konijnendijk, professore dell’università della British Columbia che ha presieduto insieme a Stefano Boeri il comitato scientifico del forum mantovano, ha detto: “abbiamo bisogno che si uniscano a noi le città e i politici, ma abbiamo bisogno che anche i cittadini ci aiutino a promuovere l’importanza degli alberi e mettere pressione sui politici perché investano sulla forestazione”. Questo è quello che fa il Gsa, perché non abbiamo bisogno di iniziative di facciata, ma di azioni concrete, e di alberi.
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